Le giornate più fredde e più corte rischiano di minare non solo il nostro allenamento, ma anche la sua efficacia. Eppure basta poco per scongiurare il pericolo e continuare ad allenarsi al buio.
Nel periodo invernale ci si trova a dover programmare le proprie uscite di allenamento al buio. Importante vestirsi in modo visibile con capi d’abbigliamento tecnici dotati di inserti catarinfrangenti ed eventualmente di munirsi anche di torce frontali.
Spesso accade ai camminatori di ripetere sempre lo stesso percorso di allenamento alle medesime andature. Questo, se da un lato garantisce inizialmente il mantenimento generale del proprio stato di forma, dall’altro, considerando la diminuzione degli stimoli che invece ci sono nei periodi primaverili ed estivi, genera assuefazione al percorso. Con il passare del tempo ciò non aiuterà neanche il mantenimento della forma generale.
Allenarsi al buio e… rompere la routine
Cosa potremmo variare quindi nel nostro allenamento per contrastare questa situazione? Qualcuno potrebbe aspettarsi di ottenere, come risposta, esempi e tipologie di training differenti da inserire in un ipotetico programma. Ad esempio variazioni di ritmo, allunghi, ripetute brevi ad alta intensità e così via.
Per i meno avvezzi alle metodologie di allenamento o ancora per chi mal digerisce di dover seguire alla lettera un piano di lavori, potrebbe bastare allenarsi affrontando il percorso abituale in senso contrario. Questa situazione, nella sua semplicità, ha per un camminatore un valore molto importante, anche più di quello che potrebbe avere per un runner.
Le variazioni di ritmo che è possibile mettere in pratica nel walking, in molti casi, sono abbastanza limitate vuoi dalla mancanza di tecnica per svilupparle, vuoi per la base atletica da cui si parte, vuoi per una forma di pigrizia atletica. Girare al contrario sul tracciato abituale cambia la percezione delle distanze e ci toglie quei riferimenti che di fatto sovrappongono in modo poco allenante le andature della nostra uscita.