L’adattamento alla corsa del muscolo
Il muscolo ha una grande capacità di adattamento in relazione al carico applicato sia per quanto riguarda la resistenza all’esercizio sia per quanto concerne il carico assoluto nell’unità di tempo. E’ altrettanto vero che queste capacità si conquistano nel tempo, grazie ad un allenamento mirato e progressivo.
Anche le caratteristiche eccentriche del muscolo vanno attivate per gradi e mantenute con costanza perché la facoltà di potersi allungare si può perdere in fretta anche solo in relazione ad uno stop di quindici giorni. Questo succede tanto più facilmente quanto più è avanzata l’età del soggetto.
Nella corsa prolungata il muscolo deve essere inoltre nelle condizioni di funzionare bene e soprattutto sfruttare al meglio, in termini di economia, l’energia disponibile.
L’allenamento risulta allora anche un tramite per attivare in modo ottimale le vie metaboliche di consumo non ultima quella dei grassi che entra in gioco tardivamente ma risulta, alla fine, indispensabile ai fini prestativi.
Anche per quanto riguarda il muscolo, se non vengono assolti gli adattamenti specifici, è possibile incorrere in problemi vari. Dal più generico affaticamento ai più specifici danni delle fibre che vanno dallo stiramento allo strappo vero e proprio con discontinuità dei tessuti lesi ed eventuale versamento.
L’adattamento tendineo alla corsa
E’ legato soprattutto alle capacità eccentriche di stiramento che trovano la massima espressione nel tendine di Achille coinvolto in un allungamento importante nella fase terminale dell’appoggio del piede. Ad ogni passo l’allungamento del tendine in questione può essere maggiore di 10 mm. L’efficienza dello stesso rappresenta una caratteristica imprescindibile per quanto concerne la qualità di corsa. Un alterato funzionamento biomeccanico di questa struttura può creare condizionamenti significativi relativi alla possibilità di svolgere al meglio il suo importante ruolo.
Non solo il tendine di Achille è coinvolto in modo determinante nell’esercizio della corsa. I tendini tibiali e peronei della gamba, il tendine rotuleo al di sotto del ginocchio, entrano nel sottile gioco di equilibri dinamici che rappresentano il gesto motorio della corsa. In particolare è il tibiale posteriore che controllando il movimento e la rotazione del piede verso l’interno, svolge un ruolo determinante ai fini antitraumatici. Questo lavoro specifico deve essere supportato da un binomio tendine/muscolo che lavora all’unisono.