Trail running: gestire e superare la crisi

Trail running: gestire e superare la crisi

In una competizione di trail running si può accendere la spia rossa. I motivi possono essere davvero tanti, impariamo a riconoscere e superare la crisi

L’errore più importante da evitare è non pensarci, cioè non prevedere che possa accadere. Di cosa parliamo questa volta? Dell’imprevisto fisico in gara. Cioè dell’insieme di possibili difficoltà che possono intervenire durante una competizione, soprattutto se lunga o molto lunga, e che possono generare problemi ai quali non si era preparati. Questo “fattore sorpresa” può, già da solo, generare sconforto, demoralizzando il corridore che così è indotto a ritirarsi. Ecco una panoramica da leggere senza toccare ferro, perché mai come in questo caso conoscere è già una soluzione.

Superare la crisi: prevedere per prevenire

Mettiamola così: un qualcosa che può capitare, se era stato previsto farà meno male. Perché se non si è impreparati si riduce il livello di sconforto e di possibile crisi. E i motivi di crisi, come stiamo per vedere, in una gara di trail running possono essere davvero tanti. Spazio, allora, a questa mappa dettagliata che, se a prima vista può sembrare antipatica e per alcuni anche “iettatoria”, ha però il fondamentale scopo di permettere la conoscenza della situazione gara. Conoscenza che aumenta le possibilità di prevenzione.

La probabilità che qualcosa vada storto è concreta anche per il fatto che normalmente si tratta di competizioni di media e lunga durata, che possono protrarsi da 3-4 ore fino a 15-20 ore nel caso delle ultra. Con la conseguenza di esporre l’atleta a difficoltà nella gestione nutrizionale e a una serie di inevitabili situazioni di stanchezza, fisica e mentale. Non a caso nella maggior parte di queste gare è già un obiettivo, per molti atleti, arrivare a superare la linea del traguardo.

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