Trail running: come allenare la discesa 

Trail running: come allenare la discesa 

Foto: Ferrari / Adamello Ultratrail

Sono sempre di più i runner abituati alla strada stuzzicati dall’idea di provare un’esperienza “off-road” cimentandosi in una prova in natura. In generale, alle prese con la varia altimetria di una prova trail, il corridore proveniente dalla strada riesce ad affrontare abbastanza bene le salite, ma si trova a disagio quando deve correre in discesa. Per chi non si è mai allenato nello specifico per la corsa in discesa, pensiamo possano essere utili i consigli di Fulvio Massa, – che più volte è intervenuto sull’argomento dalle pagine di Correre su come allenare la discesa nel trail running.

  1. La discesa
  2. Allenare la discesa
  3. Tecniche di base
  4. Tecniche dirette

La discesa

Agli occhi di un “non addetto ai lavori” i tratti in discesa potrebbero essere giudicati di scarso impegno, anche perché si tende a fare paragoni con la bicicletta o la corsa su strada, situazioni in cui la discesa porta ad affrontare difficoltà relativamente impegnative. In realtà le cose nel trail running non stanno proprio così e talvolta la discesa assume aspetti di difficoltà superiori alla salita, soprattutto dal punto di vista dell’impegno osteo-articolare e muscolare. È raro vincere una corsa per distacco in salita, mentre è invece frequente perderla in discesa.

Trovare una gara in cui la discesa abbia fondo morbido, regolare e ricoperto di uno strato d’erba ammortizzante è tanto desiderabile quanto raro, se non per brevissimi tratti. Al contrario è più facile trovarsi a correre su sentieri pietrosi e irregolari, dribblando radici e ostacoli naturali di tutti i tipi.

L’intero corpo è coinvolto nei cambi di assetto di corsa dovuti alla discesa. In primo luogo sono i piedi a svolgere un ruolo decisivo, legato alla capacità biomeccanica di assecondare le due fasi di atterraggio e spinta. È indispensabile che il piede non lavori in modo rigido, perché in tal caso non riuscirebbe ad ammortizzare le numerose sollecitazioni. Anche l’apparato muscolo-tendineo ha grande importanza nel ruolo di ammortizzazione e coordinazione gestuale, al fine di limitare il costo energetico dell’azione. Infine, la corsa in discesa si basa molto sull’apparato visivo, che memorizza il punto di appoggio ancora prima che questo venga effettivamente toccato dalla scarpa. Oltre a ciò, col tempo, saranno istinto ed esperienza a guidare gli atleti nella scelta della traiettoria ottimale.

Indietro
Pagina 1 di 3
Avanti

Articoli correlati

L’allenamento invernale del trail runner

Qual è l’allenamento invernale del trail runner? L’inverno è per lui come il mattino: ha l’oro in bocca. Un periodo in cui il maltempo e le basse temperature aggiungono difficoltà alla corsa e ogni uscita forgia muscoli e carattere. Allenamenti di qualità Oltre che a migliorare la forza, in questo periodo i trail runner si […]

Trail running: gestire e superare la crisi

In una competizione di trail running si può accendere la spia rossa. I motivi possono essere davvero tanti, impariamo a riconoscere e superare la crisi L’errore più importante da evitare è non pensarci, cioè non prevedere che possa accadere. Di cosa parliamo questa volta? Dell’imprevisto fisico in gara. Cioè dell’insieme di possibili difficoltà che possono […]

I terreni della corsa in natura

L’irregolarità del fondo è uno dei marchi di fabbrica della corsa in natura: mette alla prova muscoli, tendini ed equilibrio posturale. Ecco una carrellata su come le diverse superfici e le differenti situazioni condizionano il modo di correre off road. Il prato I prati hanno un’elevata capacità di ammortizzare l’impatto col suolo, di disperdere le […]