Recupero attivo e corsa rigenerante: istruzioni per l’uso
Di certo la sua applicazione più immediata è il giorno dopo una seduta particolarmente intensa o una gara. In questo caso la corsa rigenerante ha il vantaggio di costringere i nostri muscoli ad attivarsi con un movimento a basso impatto, che quindi non aggrava i danni fatti dallo sforzo del giorno precedente, ma, al contrario, aiuta l’attivazione della circolazione sanguigna, favorendo il recupero. Questa metodologia è consigliata inoltre in tutte quelle occasioni in cui lo stress, i problemi o semplicemente la vita quotidiana ci rendono troppo stanchi per sopportare un normale allenamento. Molti runner, in queste situazioni, stringono i denti e si allenano ugualmente, senza ascoltare le esigenze del proprio corpo. Tutte situazioni in cui consiglierei, invece, di adottare proprio la corsa rigenerante.
Il motivo è semplice: il nostro organismo si trova già in una situazione di stress, è già stanco. Portarlo perciò ulteriormente al limite con un allenamento troppo “sfidante” potrebbe non solo non giovargli, ma essere addirittura causa di microtraumi e successivi infortuni. L’alternativa efficace è proprio quella di un allenamento (è infatti una corsa a tutti gli effetti) a un ritmo che il nostro corpo riuscirà a gestire e ad assorbire nonostante la situazione di stress. Da questa corsa, come dice il nome stesso, uscirà rigenerato.