Postura nella corsa: attenzione alla testa

Postura nella corsa: attenzione alla testa

Foto: Daniele Vecchioni

La testa è ormai diventata sinonimo di mente. Eppure anche come parte fisica del corpo ha il suo peso su salute, benessere e postura nella corsa. Cosa fare per renderla forte e alleata 

Quando si parla di “testa” nella corsa, si pensa immediatamente all’aspetto mentale, al ruolo che gioca la testa – intesa come mente, appunto – durante l’attività fisica. Ma di ruolo la testa ne ha un altro, completamente diverso e poco esplorato, che svolge in quanto parte del corpo, “oggetto” fisico. Facciamoci caso: si parla sempre di come allenarsi per andare più veloci, di quale scarpa sia la migliore, di dove appoggiare i piedi, ma raramente (se non mai) si è consapevoli del ruolo che ha il capo nella tecnica, nella prevenzione infortuni, nella postura nella corsa e nelle performance.

Proprio così: imparare a mettere la testa a posto, in tutti i sensi, permetterà di correre in modo più elastico, migliorerà la propriocezione, ottimizzerà la postura, darà un grande vantaggio a livello psicologico e, in ultimo, ma non per importanza, permetterà finalmente di godere del panorama e di ciò che ci circonda.

La testa, peso non indifferente

Quando la nostra testa è in linea con le nostre spalle, con lo sguardo che guarda dritto l’orizzonte per intenderci, pesa circa tra i 4,5 e i 5,5 kg, con ovviamente una certa variabilità da persona a persona. Un peso non indifferente, considerata la posizione in cui si trova, che mi ha fatto riflettere molto sulla sua importanza quando ho iniziato a sviscerare i segreti della tecnica di corsa, oramai più di 12 anni fa.

L’osservazione di popolazioni aborigene, così come quella di campioni olimpici e bambini in movimento durante la corsa, mi ha fin da subito fatto capire l’importanza della postura nella corsa durante l’esecuzione di questo schema motorio tipico dell’essere umano. Aspetto, la postura, che trova il primo posto nel mio metodo Correre Naturale, finalizzato a insegnare alle persone a correre bene, senza compromessi, senza infortuni e, soprattutto, sfruttando la corsa per migliorare la propria vita, dalla salute al benessere, alla longevità.

Quanto due casse d’acqua

Cosa c’entra, però, la testa con la postura? Partiamo da un dato scioccante: per ogni singolo centimetro di “avanzamento posturale” rispetto alla posizione fisiologica naturale della testa la spina dorsale deve sostenere un peso ulteriore di oltre 2 kg! La maggior parte dei corridori (se ci si guarda attorno lo si può notare) corre con lo sguardo verso il basso, a volte addirittura guardandosi i piedi, con la testa inclinata in avanti di quasi 60 gradi. Questo significa che il loro corpo deve sostenere un peso tra i 22 e i 27 kg. In pratica, anche rimanendo conservativi, parliamo di oltre 20 kg, il peso di 2 casse d’acqua. Equivale ad allenarsi con un bambino di 5 anni sulla schiena. Un vero disastro per schiena, cervicale, per tutto il corpo e, come si può ben capire, per la corsa.

Il problema è inoltre ancora più grave, poiché questa errata posizione della testa è quella che sosteniamo più spesso durante la nostra quotidianità. Spendiamo infatti la maggior parte della nostra giornata seduti davanti a un computer o, peggio ancora, guardando il cellulare; tutte situazioni in cui teniamo il capo inclinato in avanti e in basso, posizione che ci portiamo dietro anche quando corriamo.

Dove nascono i problemi

I dati che ho citato in questo articolo derivano da uno studio condotto dal dottor Kenneth Hansraj, primario di chirurgia spinale presso il New York Spine Surgery and Rehabilitation Medicine che ha dichiarato: «Milioni di persone utilizzano i telefoni cellulari sul pianeta, quasi tutti in posture scorrette. L’obiettivo di questo studio è valutare l’influenza dell’inclinazione del collo nel peggioramento della postura e dei problemi della cervicale».

E pensare che ci sono volute decine di migliaia di anni per ottenere un corpo perfetto, per conquistare quella postura fiera che ha permesso ai nostri antenati di correre per procurarsi il cibo e di non diventare cibo, scrutando ogni angolo della savana mentre correvano o camminavano. Mantenere lo sguardo verso l’orizzonte e non verso il basso o, peggio ancora, verso l’ultimo modello di smartphone è sempre stato e continua a essere uno dei principali istinti per la sopravvivenza. Il nostro hardware e il nostro software, per fare un’analogia con il cellulare, sono gli stessi dei nostri antenati, ma il modo in cui li usiamo è diventato completamente alieno alla nostra natura.

Postura nella corsa: mettiamo la testa a posto

Due spunti per correre ai ripari. Postura e corsa ci ringrazieranno.

1. Dopo essersi appoggiati a un muro per trovare la corretta postura, fare un passo in avanti senza perdere la posizione acquisita e, da qui, iniziare a correre sul posto. In questo modo si potranno provare le sensazioni date da una postura corretta e riprogrammare la posizione della testa. Questo esercizio serve per la propriocezione, per riprendere consapevolezza motoria e per insegnarci a capire dove deve stare il nostro capo mentre corriamo, e non solo. Si può eseguire prima di uscire a correre, così come utilizzarlo come “snack motorio” da inserire nella giornata. Tanto semplice quanto efficace!

2. Iniziamo a guardare il cellulare non abbassando la testa ma alzando il dispositivo all’altezza degli occhi. Organizziamo la postazione di lavoro o di studio in modo tale da non doverci sporgere in avanti con la testa. Molto utile allo scopo sarebbe dotarsi di una standing desk, con lo schermo posizionato all’altezza degli occhi e la tastiera ad altezza mani. Questo è un esercizio da fare nella quotidianità, così da correggere tutte quelle situazioni errate.

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