L’essere umano si è evoluto per correre. Noi siamo nati per correre. Eppure, sempre più corridori vivono il dolore come parte integrante dei loro allenamenti. L’infortunio è talmente scontato da rientrare nei dialoghi quotidiani dei runner a tutti i livelli, limitando le performance e non permettendo di godere appieno del piacere che la corsa può dare.
Pensate sia normale soffrire o infortunarsi a causa della corsa? Avete mai sentito di un uccello che si sia stirato un’ala volando? O di un pesce che si sia infiammato una pinna nuotando? Noi esseri umani siamo l’unica specie per cui è diventato “normale” infortunarsi durante la propria forma di locomozione.
Questo avviene perché lo stile di vita dell’uomo moderno non ha più nulla di “naturale”: viviamo come “esseri umani da zoo” e questo ci ha portato a dimenticare quale sia il modo corretto e originario di utilizzare il nostro corpo, pagando le gravi conseguenze che questo comporta.
La corsa e il movimento devono tornare a essere, invece, sinonimi soltanto di vitalità e benessere, perché ognuno di noi si merita di vivere in salute, senza dolore e sfruttando al massimo le proprie potenzialità.
Il progetto Correre naturale nasce proprio per questo motivo: riportare le persone a muoversi in modo naturale, per rendere la corretta tecnica di corsa alla portata di tutti, eliminando il rischio di infortuni e migliorando le performance. Il tutto riscoprendo il vero piacere della corsa e del movimento “naturale”, senza compromessi. Ne parliamo su Correre di agosto insieme a Daniele Vecchioni, ideatore del progetto.
Per capire chi siamo dobbiamo ricordarci e apprezzare il fatto che i nostri corpi sono antichi, primitivi, aborigeni. Hanno milioni di anni di evoluzione. Muovere il nostro corpo camminando, correndo, gattonando, saltando, non dovrebbe essere considerato atletismo, bensì la naturale espressione della vita quotidiana dell’essere umano. È fondamentale comprendere che, per imparare a correre in modo corretto, bisogna innanzitutto imparare a muoversi come natura vuole.