Cosa deve fare un runner per andare più forte? Orlando Pizzolato risponde a questa domanda nel suo articolo tecnico su Correre di agosto, partendo da una considerazione oggettiva: “La risposta più esatta è talmente banale da risultare sconcertante: per correre forte basta far girare rapidamente le gambe”. Già, ma quanto velocemente? “Quel che serve per raggiungere il proprio ritmo limite – spiega Orlando aggiungendo subito un esempio –: se un runner può valere 40’ sui 10 km, il ritmo limite è di 4 minuti al chilometro (velocità: 15 km/h).” L’esempio è, appunto, di un corridore che “Può valere” 40’ sui 10 km, ma ancora non li riesce a fare. “Deve quindi abituarsi – scrive Pizzolato – a quel ritmo con una serie di allenamenti, come ad esempio, 1.000 m in 240 secondi da ripetere dieci volte.” Il recupero dovrà essere deciso dal runner con l’obiettivo di riuscire a completare tutte e dieci le ripetute. Nel testo Pizzolato precisa quale livello di efficienza aerobica il runner deve aver raggiunto prima di dedicarsi a questo allenamento, per non rischiare che l’allenamento stesso risulti inutile o addirittura dannoso, ed espone poi un programma di dieci settimane di lavoro che conducono alla gara di 10 km: “La tabella che propongo è davvero semplice, elementare nella sua struttura, ma diventa impegnativa da seguire quando, nel tempo, ci si avvicina al clou della forma fisica”.