Vacanze uguale opportunità: sette modi per rimettersi in forma

Vacanze uguale opportunità: sette modi per rimettersi in forma

Molti pensano che durante le vacanze non si debba rinunciare a nulla e mangiare e bere tutto quello che ci capita. E magari poltrire tutto il giorno sotto un ombrellone.
La nostra idea di vacanze è invece molto diversa e prevede, grazie al tempo disponibile, allenamenti più regolari, una cucina più sana e un’alimentazione in genere più variata. In effetti durante le vacanze non si deve (di solito) lavorare, stirare, riempire lavatrici, pulire la casa, cucinare. Come mai allora, quando facciamo le prime visite dopo le ferie estive, non sentiamo altro che il consueto rosario di scuse: «non sono riuscita a seguire perché sono stata in vacanza»; «non c’era niente di sano»; «come facevo a rinunciare all’aperitivo?»; «come facevo a rinunciare al gelato?»; «come potevo correre con quel caldo?» E via di autogiustificazioni.
Ecco, forse allora la verità è che chi vuole veramente una cosa, trova la strada con apparente facilità. Gli altri si concentrano a trovare delle scuse.

LE REGOLE BASE

Potremmo rivedere le sane norme della dieta gift in ottica vacanze, per scoprire quanto sia facile applicarle avendo tanto tempo libero a disposizione:

  1. La colazione ricca è sicuramente la più facile, in quanto ormai la colazione internazionale, che prevede anche diverse fonti proteiche, si trova ovunque. Occorre non farsi tentare dalle varie brioche zuccherate o dai dolci che di solito affiancano i cibi sani presenti al buffet (pane nero, yogurt, miele, uova, crêpes, muesli, noci, mandorle eccetera).
  2. L’abbinamento tra proteine e carboidrati a pranzo è estremamente semplice se al ristorante si sceglie un bel secondo piatto (di carne o di pesce) affiancato da patate, legumi o pane nero. Nulla vieta, in emergenza, di portarsi dietro un pacco di gallette o di fette integrali da usare come completamento.
  3. L’apporto di fibra solubile e insolubile sarà coperto dalla maggior quantità di frutta e verdura disponibile in estate. Scegliamo però con cura, facendo in modo che alla fibra solubile
    di frutta e verdura si affianchi anche quella insolubile della crusca dei cereali integrali, dei legumi e dei semi oleosi. Nulla vieta di portarsi sempre dietro un mix di semi vari (lino, girasole, zucca, chia, sesamo) con cui condire ogni pietanza o anche un sacchettino di noci, mandorle o nocciole da sgranocchiare a fine pasto.
  4. La forte richiesta di acqua estiva sarà piacevolmente soddisfatta da un consumo regolare di frutta fresca e/o di spremute e centrifugati freschi, che apporteranno al nostro organismo
    vitamine, minerali, antiossidanti, polifenoli e altri preziosi nutrienti.
  5. Il microbiota intestinale avrà anche giovamento dall’utilizzo di verdure o semi locali, possibilmente fibrosi, che abitualmente non consumiamo in città. Assaggiamo dunque spezie,
    aromi, sapori nuovi. Il nostro intestino ne sarà arricchito e vivificato.
  6. Il movimento fisico potrà essere coltivato quotidianamente e senza pensieri, a differenza di quanto avviene quando lavoriamo e siamo costretti a incastrarlo tra un impegno e l’altro.
    Fare sport a mente libera è estremamente più gratificante e i tempi si prolungano volentieri senza bisogno di sforzarsi.
    Cerchiamo luoghi belli, senza auto né rumori, per goderci appieno la sensazione corporea legata al movimento. Potremo correre, camminare, nuotare, noleggiare una bicicletta. O anche tutte queste cose insieme. Alla fine delle vacanze il nostro metabolismo, tra sole, buon cibo e stimolo alla respirazione, tornerà del tutto vivificato. Se piove metteremo un cappellino, se tira vento un giubbetto. E se il caldo sembra insopportabile, un po’ di crema solare e un tuffo in acqua dopo l’allenamento risolveranno il problema. Non dimentichiamoci mai, però, di idratarci con frequenza.
  7. Infine, gli aspetti psicosomatici, così importanti nel processo di dimagrimento: quella pancetta che non va giù è spesso figlia di un eccesso di cortisolo, l’ormone dello stress, che quotidianamente produciamo incastrando colazione e pranzo tra un obbligo e l’altro. Le vacanze sono il momento ideale per rilassarsi anche a tavola e dedicare a se stessi la giusta attenzione. Riscopriremo così il piacere di masticare a lungo ogni boccone, assaporandolo fino in fondo e godendoci durante il pasto le percezioni multisensoriali che il cibo stesso è in grado di offrirci (odori, sapori, vista, consistenza, silenzio). Fuori dai pasti potremo riflettere con più calma sulla nostra vita e sulle scelte di salute che ogni giorno operiamo. Sprecare questa occasione trasformando le vacanze (come molti fanno) in un altro tour de force con orari, impegni, scadenze, mi pare davvero un pessimo modo di investire il nostro tempo.L’estate, dunque, come momento di libertà interiore, ma anche di riscoperta delle giuste pratiche alimentari e di salute.
    La libertà fisica e mentale da tempi tiranni e costrizioni varie deve essere sfruttata appieno per innescare o consolidare il cambiamento. Chi tornerà dicendo: «era vacanza, non sono riuscito a fare nulla», non avrà solo fallito. Avrà anche dimostrato a se stesso di non volere cambiare nulla.

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