Di questi tempi si leggono tante informazioni che riguardano l’alimentazione ideale di uno sportivo, molto spesso discordanti, ad indicare che non c’è affatto chiarezza. Eppure, di informazioni specifiche ce ne dovrebbero essere tante visto che gli studi che vengono fatti sono tantissimi. Possibile quindi che ci sia chi afferma che si deve prediligere l’assunzione di carboidrati e chi invece afferma il contrario? Eppure si tratta di specialisti, che studiano gli stessi testi e applicano i princìpi sul corpo umano, con una fisiologia che dovrebbe essere ben nota.
Queste informazioni si diffondono facilmente nel mondo occidentale, dove si creano correnti di pensiero e prendono corpo diete di vario tipo, ma difficilmente raggiungono i villaggi africani dove vivono i corridori che corrono più forte e a lungo di tutto il pianeta. E non si tratta di singoli casi ma di migliaia di soggetti, basti pensare che sono stati 300 i kenyani che hanno conseguito il tempo richiesto dalla Federazione Internazionale di atletica, e che avrebbero potuto correre ai recenti campionati mondiali di atletica di Londra.
Perchè non adottare quindi lo stesso tipo di alimentazione di questi atleti?
Lo ha fatto il più forte corridore di 5000m e 10.000m dell’ultimo periodo, l’inglese Mo Farah, di origine somala, e che passa circa 5 mesi all’anno nell’altopiano etiopico ad allenarsi per le gare estive.
La sua alimentazione è quella tipica dei corridori africani.
COLAZIONE
La colazione, consumata alle 7,30 (l’allenamento inizia alle 9,30), è composta essenzialmente da latte e cereali (solitamente Frosties) consumati in elevata quantità, che a suo dire “mi forniscono la carica di zuccheri che mi serve per l’allenamento”. Ogni pasto è completato da una tazza di caffè.