Fondamentali per correre bene

Fondamentali per correre bene

Foto: Pierluigi Benini

Da tempo Daniele Vecchioni, ideatore del metodo Correre naturale, sulle pagine della nostra rivista insiste sulla necessità di imparare i fondamentali per correre bene mantenendosi in salute. Anche e soprattutto grazie a un corpo che si possa permettere di praticare il running nel modo corretto, evitando gli infortuni. “Correre e correre bene – scrive Vecchioni – sono due cose diverse. Se l’obiettivo è quello di praticare questa attività con il massimo dei benefici, è importante capire come farlo nel modo corretto.” Ecco dunque una sintesi di tutti gli aspetti cui fare attenzione per investire su di sé come runner.

Nella vita quotidiana

Il primo cambiamento, Vecchioni insiste molto su questo punto, deve venire dalla vita di tutti i giorni. Tutte le azioni che compiamo nel quotidiano vanno ripensate in funzione del movimento. Questo significa spostarsi a piedi il più possibile, ricominciare ad adottare posizioni naturali come ad esempio quella di stare accovacciati, tornare a sedersi per terra ogni tanto per rilassare i muscoli. Il tutto mentre si lavora o si svolgono le altre attività giornaliere. Questo è il primo, imprescindibile, dei fondamentali per correre bene.

La tecnica

Un altro aspetto su cui tutti i runner si concentrano è lo studio della tecnica adeguata. Ci vuole tempo, ma i primi miglioramenti si possono vedere già in qualche settimana. Sarebbe bene iniziare da un’analisi video della propria tecnica, per poi lavorare sui pilastri principali di postura, ritmo, relaxe appoggio del piede. Si tratta anche di uno dei primi passi da fare nel caso si abbiano alle spalle molti infortuni. Il secondo punto delle basi per la corsa corretta consente di utilizzare meglio le strutture del corpo, senza stressarle.

La forza funzionale

“La tecnica – sottolinea Vecchioni – è però solo un tassello del puzzle.” L’organismo del runner, infatti, deve saper supportare il gesto. L’essere umano non è fatto per correre veloce, ma a lungo. “Prima di tutto – continua il nostro collaboratore – dovremmo imparare a correre e solo dopo pensare ad aumentare la velocità. È necessario quindi avere una forza funzionale alla corsa, che si ottiene sviluppando il corpo in modo naturale.” Ritorna così l’idea del costruire un corpo che possa permettersi di fare sport.

La mobilità delle articolazioni

Passare molto tempo seduti fa perdere l’abitudine alla vasta gamma di movimenti offerta dalle articolazioni. Senza un’ottimale mobilità articolare è impossibile correre, camminare, perfino stare in piedi nel modo corretto. Andrebbe quindi innanzitutto svolto un test per l’efficienza dell’articolazione della caviglia, prova che richiede di restare scalzi e assumere la posizione di accosciata completa, mantenendola per diversi secondi senza tensioni. Lavorare sulla corretta mobilità delle articolazioni principali è senza dubbio uno degli elementi fondamentali per correre bene. E per migliorare anche la qualità del vita.

La rieducazione dei piedi

“Trovo assurdo – scrive poi Vecchioni – che nel mondo della corsa si parli tanto di scarpe e poco di piedi. Prima di acquistare una qualunque calzatura sportiva dovremmo pensare a che cosa ci mettiamo dentro. Piedi forti e flessibili sono d’obbligo per un runner e tra le basi per la corsa corretta. Anni di scarpe troppo rigide e poca cura di questa parte del corpo hanno portato molti podisti ad avere piedi poco funzionali.” Per imparare a correre bene e al massimo delle proprie potenzialità non si può quindi prescindere da una vera e propria rieducazione motoria dei piedi.

Sedute sostenibili e personalizzate

Tutto ciò deve essere seguito da un programma sostenibile e studiato sulle esigenze del singolo. Non vanno mai copiate le tabelle di altri runner. Tra i fondamentali per correre bene c’è quindi anche l’importanza di adattare l’allenamento in base al proprio stile di vita. Non solo, anche in funzione della propria capacità di recupero e del tempo che si può dedicare alla corsa. Per essere sicuri di non infortunarsi e di trarre il massimo del beneficio dalla pratica di questa attività.

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