- Amnesia glutea: sedentarietà ma non solo
- Come riconoscere la sindrome del sedere morto
- Esercizi per riattivare i glutei
- Svegliamo i muscoli del sedere
Amnesia glutea. Ne avete mai sentito parlare? No, non si tratta dell’ennesima indicazione di come tonificare i glutei in vista della bella stagione. Parliamo invece di una vera e propria patologia conosciuta anche come “sindrome del sedere morto” o “sindrome del sedere addormentato” e anche “sindrome del gluteo pesante“. Che, a dispetto del nome, può anche interessare persone allenate (non in modo adeguato).
E’ una disfunzione che ha radici profonde e parte da un principio logico molto semplice: “il corpo dimentica ciò che non usa”, in questo caso specifico perde la capacità di utilizzare i glutei.
Pensateci bene: la routine quotidiana ci porta a trascorrere gran parte della giornata seduti: scuola, auto o mezzi pubblici, ufficio e ritorno. Seduti ai pasti e poi sul divano davanti a tv o smartphone ed infine dalle 6 alle 8 ore sdraiati a letto. Avete mai provato a contare quante sono le ore che tra pasti, attività lavorativa e di relax passiamo seduti?
La sedentarietà e non solo…
Questo stile di vita, a ragione definito sedentarietà, induce il nostro corpo a dimenticare come si utilizzano alcuni muscoli. Ecco dunque il gluteo perdere la sua utilità e di conseguenza il nostro sistema nervoso centrale si dimentica di come si attiva. Fortunatamente il nostro corpo è parecchio intelligente ed è quindi capace, se adeguatamente stimolato, a ricordare e quindi a rimettere in funzione lo schema motorio. Questo fenomeno forse poco conosciuto di “glutéus amnésia” rappresenta la società odierna incline ad uno stile di vita in cui il movimento è sempre di più ridotto ai minimi termini. È bene quindi ribadire l’importanza dell’attività fisica come abitudine salutare.
Ma non solo la popolazione sedentaria è colpita da questo problema anche gli atleti, e in particolare i runner possono sviluppare questa atrofia muscolare a causa della mancanza di un allenamento specifico oppure dopo un lungo stop per infortunio.
Come riconoscere l’amnesia glutea?
La sensazione che si riconosce è quella di intorpidimento. I muscoli delle gambe e della zona lombare sono costretti a lavorare maggiormente causando dolore all’anca, dolore lombare e in alcuni casi anche problemi alle caviglie e alle ginocchia.
Anche i dolori pungenti del nervo sciatico sono spesso riconducibili alla sintomatologia dell’amnesia glutea causata da una scorretta coordinazione dei muscoli del cingolo pelvico e qui il cerchio poi si allarga coinvolgendo il piriforme. Una questione di core e stabilità del bacino, poco sostenuto dai muscoli della fascia glutea.
Alcuni consigli per evitare l’amnesia glutea
Esistono alcuni accorgimenti per attivare i nostri glutei nonostante la quotidinità che ci costringe, per un verso o per l’altro sempre seduti. Eccone alcuni:
- Impostare piccole pause per cogliere l’occasione e fare un po’ di stretching nei pressi della scrivania.
- Utilizza una fitball (il tipo usato nel Pilates) e almeno per qualche ora della giornata sostituiscila alla sedia. Ti costringerà a mantenere l’equilibrio e tonificare l’area senza che tu te ne accorga.
- Ogni scusa è buona per alzarti e cambiare postura: ad esempio effettua le telefonate in piedi, oppure sistema la tua scrivania solo alzandoti dalla sedia
- Cerca di contrarre i glutei più volte durante la giornata nello svolgere le attività quotidiane e concentrati su questo movimento.
- Esegui una routine di esercizi come squat, affondi, ponte per glutei, slanci in quadrupedia, in modo che il gluteo medio diventi più forte. E ricorda che camminare (a passo svelto), nuotare o andare in bicicletta per almeno 30 minuti può fare la differenza
Svegliamo il nostro sedere
La sindrome del sedere addormentato è reversibile ma non per tutti vale lo stesso tipo di trattamento. A seconda della situazione muscolare, sia locale che globale, il problema va affrontato in modo differente. Per questo, oltre alla sfida quotidiana alla sedentarietà, se si vuole indagare cause e rimedi è bene anche affidarsi ad uno specialista. Esistono infatti alcuni test specifici che possono indicare al trainer esperto o al fisioterapista, il livello della situazione e agire poi di conseguenza con un percorso preciso e mirato.
La regola numero 1 è comunque sempre la stessa: attivarsi, muoversi e svegliare questo sedere!