Insieme agli esperti di nutrizione di Correre impariamo a leggere le etichette per scoprire se vale davvero la pena acquistare una certa tipologia di alimenti sempre più numerosi sugli scaffali dei supermercati.
L’industria alimentare ha cominciato da tempo a proporre cibi con la dicitura “senza” e ora gli scaffali dei supermercati ne sono davvero pieni. Insieme allo staff di Dieta Gift coordinato da Luca Speciani scopriamo le principali caratteristiche e otteniamo alcuni suggerimenti per fare acquisti corretti.
Possiamo grossolanamente dividere così questa tipologia di prodotti:
1.senza zucchero;
2. senza olio di palma;
3. senza ingredienti potenzialmente allergizzanti (frumento, lievito, latte eccetera).
Esaminiamoli nel dettaglio.
Gli alimenti sugar free
La dicitura “senza zucchero” indica che nel prodotto non è stato messo lo zucchero da cucina, cioè il saccarosio, ma quasi sicuramente ci troverete una moltitudine di altri zuccheri come fruttosio, maltosio, maltitolo, isomalto, zucchero invertito, sciroppo di glucosio eccetera. Questi alimenti non sono da acquistare, perché gli effetti dannosi sono più o meno gli stessi per tutti gli zuccheri.
La scritta “senza zuccheri aggiunti” invece significa che nel prodotto non è stato appunto immesso zucchero, ma che sono presenti quelli caratteristici dell’alimento. Tale dicitura si può trovare ad esempio nelle conserve di frutta, cibo che contiene naturalmente zuccheri. In questo caso si tratta di prodotti accettabili.
Il famigerato olio di palma
La dicitura “senza olio di palma” è la conseguenza del terrorismo (forse interessato) fatto contro questo olio. Presente soprattutto nei prodotti da forno, l’olio di palma presenta un’alta percentuale di saturazione di cui sicuramente non bisogna abusare, ma può essere dannoso tanto quanto altri oli. È dunque bene controllare che tra gli ingredienti non siano stati aggiunti altri oli di bassa qualità.
I cibi privi di glutine, latte e frumento
Se dovete ridurre il carico di frumento controllate che non siano presenti neanche kamut e farro, che sono varietà antiche del frumento stesso e darebbero gli stessi sintomi. Occhio ai prodotti gluten free fatti con zucchero e con farine diverse dal frumento, ma sempre raffinate. Vi faranno male come i corrispettivi glutinati.
Con la dicitura “senza latte” normalmente si intende il latte vaccino. Controllate che non siano presenti suoi derivati o latte di animali diversi dalla mucca. Le proteine del latte vaccino, di capra, di pecora e di asina sono comunque molto simili e possono dare gli stessi sintomi.
Con “senza lievito” si intende di solito quello di birra. Fate attenzione che non siano presenti lieviti chimici. Se è un prodotto da forno e dovete ridurre il carico di cibi fermentati, meglio lasciare perdere: farina e acqua nel forno fermentano comunque, anche senza lievito.
I prodotti “senza” normalmente costano di più e non hanno sempre un buon gusto. Sceglieteli solo se hanno un senso all’interno del vostro stile di vita e non per moda.
Nota: Questo testo fa riferimento alla serie di articoli “Lezioni di spesa”, curati da Lyda Bottino e Luca Speciani e pubblicati sui numeri di Correre del 2019.