Vietato andare piano

Vietato andare piano

È un po’ come per le macchine di grossa cilindrata: se vengono fatte circolare solo in città a 30 chilometri all’ora tendono a ingolfarsi e il motore non riesce a esprimere le sue potenzialità, fino a essere utilizzato male. È un po’ così anche per chi corre. Mutare troppo il gesto tecnico, rallentandolo eccessivamente, può avere effetti negativi.

Correre piano è un’idea relativa a quanto è per noi il veloce, ma è certo che più si abbassa la velocità di crociera, tanto più si allunga il tempo di appoggio del piede sul terreno. Il prolungarsi oltremodo di tale tempo comporta un’esaltazione degli eventuali difetti biomeccanici del piede stesso e quindi tutta una serie di stress, talvolta mal sopportati.

L’utilità dell’andare piano è legata alla possibilità di correre più a lungo, e quindi a un dispendio energetico minore, però bisogna sempre chiedersi se tale necessità allenante non è almeno parzialmente sostituibile con andature a velocità variabile, o comunque con un ritmo non eccessivamente lento.

Nei programmi di allenamento il cosiddetto lungo lento può rappresentare un passaggio obbligato in vista di una preparazione per la maratona. Uno dei sistemi migliori per evitare danni è optare per un percorso che invita naturalmente a dei cambi di ritmo, al fine di rompere uno schema motorio spesso foriero di effetti negativi.

Su Correre di maggio il nostro specialista Luca De Ponti elenca e spiega i più comuni effetti negativi e le potenziali patologie causate dall’alterazione biomeccanica del gesto atletico, come ad esempio la sindrome della bendelletta ileo-tibiale, l’infiammazione del tibiale posteriore, la periostite della tibia, le fasciti plantari.

Articoli correlati

Dolore anca dopo la corsa: ecco come evitare problemi

Una delle verifiche inevitabili dopo anni di corsa riguarda la funzionalità e l’efficienza dell’articolazione dell’anca. Se essa gode di buona salute avremo infatti un lasciapassare per tanti altri anni di attività, se ci sono dei segni evidenti di usura è bene capire come comportarsi. In ogni caso è importante stabilire se il dolore deriva dall’articolazione […]

Fascite plantare e spina calcaneare: cause e rimedi

Di frequente associata alla spina calcaneare, la fascite plantare è una patologia molto comune tra chi pratica il running, ancora di più con l’avanzare dell’età. Sentiamo spesso parlare di tallonite, di fascite plantare o di spina calcaneare. Chi corre con un gruppo di appassionati avrà avuto almeno un amico che lamentava questo problema, tanto più […]

Tendine rotuleo e corsa: tutto quello che c’è da sapere

Il tendine rotuleo, piuttosto grosso, costituisce anatomicamente la parte terminale del quadricipite e sopporta la forza contrattile espressa da questo muscolo.Nella corsa svolge un’importante azione eccentrica di allungamento, favorendo l’ammortizzazione nell’impatto con il terreno: la plasticità del suo comportamento determina l’armonia del gesto atletico.La forza espressa dal quadricipite e la relativa collaborazione del tendine rotuleo […]

Corsa lenta e infortuni: attenzione a correre troppo piano

Chi corre piano non sempre va lontano… La corsa lenta non è sempre una buona idea. Il nostro corpo funziona un po’ come le macchine di grossa cilindrata, se le facciamo circolare solo in città a 30 km orari tendono ad ingolfarsi. Lo stesso succede a chi corre: modificare il gesto tecnico rallentandolo eccessivamente può […]