«Oh ma cosa stai facendo, datti una mossa!». Queste parole di Julia Jones rimarranno impresse per sempre nella memoria di Arianna, la runner che si è messa in gioco con Correre da gennaio a ora, perché hanno segnato per lei un momento importante nel suo percorso, di presa di coscienza e di superamento di un blocco.
Quel freno a mano tirato
«Julia era un po’ scettica sui tempi che le mandavo – racconta Arianna – perché le sembrava che stessi andando troppo piano sui chilometri delle ripetute rispetto al mio percorso e ai risultati del resto del programma. Così un giorno me la sono trovata qui, per fare un allenamento insieme. È stato un momento fondamentale.» L’uscita consisteva in un riscaldamento, allunghi e una serie di ripetute a velocità media. Arianna lo ha affrontato come era sua abitudine quando si trovava davanti a chilometraggi un po’ più importanti e a prove che la rendevano perplessa sulla sua tenuta: con prudenza.
Troppa prudenza però, praticamente con il freno a mano tirato. «Fin dal primo metro Julia mi ha spronata, facendomi capire che quello non era il mio ritmo e che avrei dovuto spingere e mettermi in gioco un po’ di più. È stata lei a capire il mio blocco psicologico, la mia paura di non arrivare in fondo che mi ha sempre portata ad agire in autodifesa, rallentando la mia andatura per essere sicura di non avere problemi: pensavo fosse una strategia giusta, mentre la corsa con Julia è stata illuminante e liberatoria.»
Verso il traguardo
Rendersi conto di un problema è una cosa, risolverlo è un passo ancora ulteriore, ma l’impressione è che questo scatto stia già avvenendo, con naturalezza. «Nei due allenamenti successivi – racconta infatti Arianna – sono riuscita a correre con maggiore scioltezza e sicurezza, andando di fatto più veloce. Ho capito che la mia paura è determinata dal chilometraggio che si sta progressivamente allungando. Siamo ancora sugli 8 km, ma per me sono le prime volte su questa distanza ed è come entrare in un mondo nuovo, sia dal punto di vista atletico sia organizzativo, è un tempo lontano da casa che devo imparare a gestire e organizzare.»
Ed è un freno tutto nella testa di Arianna, visto che fin dall’inizio nessuno in famiglia ha ostacolato questa sua sfida, anzi è stata sempre spronata e aiutata. «Adesso però mi sento più tranquilla – conclude – e un altro passo importante è stato scegliere la gara su cui mi misurerò: correrò la mezza maratona di Verona a staffetta insieme al mio compagno (la gara deve ancora svolgersi nel momento in cui andiamo in stampa con questo numero, ndr). Questo ultimo mese sarà di carica, farò tutto il possibile: se penso agli allenamenti penso alla fatica, ma mentre li faccio, questa fatica adesso la amo! Sento di aver messo tanti mattoncini da parte, spero di farcela.»
E noi non vediamo l’ora di essere sul traguardo insieme a lei.
Su Correre di marzo troverete le tabelle che Julia Jones ha preparato per il terzo mese di di allenamento di Arianna