Riportiamo alcune proposte di sedute di allenamento curate da Orlando Pizzolato, da svolgere in una sequenza logica. Lo scopo è quello di suddividere l’allenamento e i carichi di lavoro per ottenere il massimo dei benefici prestazionali. Esercitando anche la capacità di correre a recupero incompleto.
- A proposito di recupero
- Affrontare l’instabilità
- Dopo la sessione specifica: alcuni esempi
- Fatica che paga
A proposito di recupero
La maggioranza dei podisti si allena in media 4 o 5 volte la settimana. La scelta delle giornate di lavoro è dettata da esigenze pratiche. Quella dei giorni di riposo segue invece una regola comune che dice di non programmare altri sforzi prima che il recupero sia completo. Nel suddividere l’allenamento, dopo una fatica elevata dunque andrebbero previsti uno o più giorni di recupero. Gran parte degli amatori li colloca appunto il giorno dopo una gara o una seduta impegnativa. In questo modo però si perdono occasioni per aggiungere un effetto allenante sostenendo un altro stimolo a carico limitato. La mancanza di conoscenze fisiologiche specifiche induce l’amatore a seguire le indicazioni fornite dal proprio strumento. Nessun allenatore di atleti di alto livello però affida la programmazione dei suoi allievi alle indicazioni strumentali. Per preparare il corpo a migliorare le capacità di carico si deve infatti lavorare anche a recupero incompleto.