La corsa è anche un mezzo per dimagrire, a patto che sia accompagnato da una corretta alimentazione. La difficoltà è quella di orientarsi tra le sirene del supermercato, dove ci si imbatte nei tanti specchietti per le allodole utilizzati dalle aziende per confonderci. Parole magiche, che nella nostra percezione equivalgono a benessere, dieta, dimagrimento.
L’intervento di Luca Speciani su Correre di agosto (“Etichette dei cibi: non ci possiamo fidare di nessuno”) è dedicato proprio a smascherare queste furberie della comunicazione dell’industria alimentare, affinché anche coloro che da poco hanno scoperto i benefici dell’attività fisica sappiano cosa realmente contengono i cibi che possiamo acquistare.
Ne riportiamo un brano.
Senza zucchero – Sia che si tratti di bevande lisce o gassate, di yogurt, di ketchup o di piselli in scatola, lo zucchero aggiunto è una costante. Ecco dunque il goffo tentativo da parte dei produttori di nascondere tale dato (visto sempre più con fastidio dal consumatore) o addirittura di esaltarne l’assenza anche quando non corrispondente al vero. Nascono così i prodotti a dicitura “Light” o “Zero” a indicare l’assenza parziale o totale di zuccheri.
Ma possiamo fidarci della dicitura “Senza zucchero” e delle parole magiche “Light” o “Zero” che la sottintendono? La risposta è no. Vi sono infatti prodotti che espongono tale scritta affiancando più in piccolo, tra parentesi, la dicitura “Saccarosio”. Tale scritta chiarisce, a chi legga, che il solo zucchero non presente nel prodotto è il saccarosio (lo zucchero da cucina), ma chiarisce con altrettanta evidenza che nel prodotto è presente un altro tipo di zucchero: fruttosio, maltitolo, glucosio, eccetera. Che vantaggio può avere il consumatore da tale sostituzione? … zero!