La pista di atletica: luogo ideale per lavorare sul ritmo di corsa

La pista di atletica: luogo ideale per lavorare sul ritmo di corsa

23 Agosto, 2018
Foto 123rf
Per imparare a riconoscere il ritmo di corsa il runner ha a disposizione un luogo davvero ideale: la pista di atletica

anche se utilizzarla può non essere semplice, sia per l’affollamento sia per il costo dell’abbonamento annuo. Se però potete frequentarla in orari tranquilli e potete pagare solo un ticket giornaliero ad ingresso, può essere utile effettuarci alcuni allenamenti.
Prima di buttarvi in una fitta sequenza di lavori di qualità, fate qualche allenamento per prendere confidenza con il fondo e con i segnali a bordo pista.
Se non mirate a diventare esperti di gare in pista o non volete fare sempre allenamenti su quella superficie, potete anche non correre con le scarpe chiodate.
La pista di atletica misura 400 m: ci sono le corsie scaglionate e bisogna prestare attenzione a mantenere la corsia corretta.

La seduta “matematica”

Imparare a conoscersi è un investimento sul lungo periodo: spesso chi corre ha poco tempo per realizzare sedute corte ed è indaffarato nella preparazione di allenamenti specifici, per gli obiettivi che ha fissato. Quanto importante sarebbe invece inserire saltuariamente una seduta mirata all’apprendimento dei ritmi di corsa? Come svolgerla?

  • Prendete un riferimento misurato di 100 m oppure di 200 m, in pista oppure su di un tratto di strada regolare;
  • correte diverse serie di allunghi, con l’obiettivo di coprire la distanza in tempi diversi, riferendoli al ritmo al chilometro che decidete. Affrontate, ad esempio, la prima serie di 200 m al passo di 5’30’’/km, quindi da coprire in 66’’;
  • poi la serie successiva, ad esempio, al passo di 5’15’’/km, quindi da coprire in 63’’ e così via, anche su ritmi più sostenuti.

Questo allenamento, da impiegare con cautela, senza trasformarlo in corte ripetute veloci, è un valido investimento sull’apprendimento della differenziazione dei ritmi di corsa.

Conclusioni

Nelle tre puntate in cui abbiamo suddiviso il testo originale di Lorenzo Falco (Correre n. 401, marzo 2018), abbiamo cercato di illustrare l’importanza della comprensione del personale ritmo di allenamento, come allenarlo e come calcolarlo.

  • L’orologio GPS ha il pregio della facilità di lettura dati e lo svantaggio della variabilità del segnale: utile per fondi lenti e percorsi fuori strada.
  • I percorsi segnati sono il miglior alleato del podista: aiutano ad acquisire una mentalità matematica. Su percorsi “taccati” si realizzano bene allenamenti di ripetute brevi e lunghe, corse medie e fartlek.
  • Il limite di questi percorsi è la tecnica di misurazione: errori, anche relativamente piccoli possono modificare la qualità e la precisione degli allenamenti.
  • La pista di atletica è il luogo ideale: misurazione ufficiale e totalmente piatta.

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