Riassunto della puntata precedente: ci siamo detti che la stagione non poteva finire con la pausa estiva e che, tutto sommato, i 45 giorni di probabile transizione meteorologica dall’estate all’autunno, giorni miti che di solito caratterizzano i mesi di settembre e ottobre, potevamo sfruttarli per tornare in forma e tentare un ultimo attacco ai nostri personal best.
Abbiamo così cominciato ad affrontare un programma di nove settimane, suddiviso in tre blocchi di tre settimane ciascuno: il primo blocco, dedicato all’allenamento organico-muscolare, è stato illustrato su Correre di settembre. In esso abbiamo utilizzato sedute di fondo lento, salite brevi, poi medie e infine lunghe, potenziamento muscolare a carico naturale, fondo medio progressivo, anche un po’ di fondo veloce e una “scaletta aerobica” di fine ciclo, composta da 4 km a ritmo del fondo veloce + 2 km al ritmo di gara dei 5.000 m + 3 x 1 km al ritmo di gara dei 3.000 m, con recuperi rispettivamente di 5, 4 e 2 minuti.
Nel numero di ottobre passiamo a illustrare il secondo blocco, quello fondamentale, perché dedicato all’allenamento lattacido e sui ritmi gara, per poi “distenderci” e cercare, nel terzo e conclusivo blocco, le migliori conservazione ed espressione della forma raggiunta: 3-4 gare, vere e proprie “battute di caccia” ai primati personali.
Poi verrà ancora una volta il momento di “staccare”, periodo necessario per rigenerarsi, senza dimenticare di dedicarlo anche a un ripasso di quanto fatto in tutto questo lungo anno. Per migliorare, infatti, non c’è niente di meglio che partire dalla consapevolezza di cosa ha funzionato e cosa no.
Servizio e tabelle a cura di Giorgio Rondelli da pagina 46 a pagina 48 del numero di Correre di ottobre.