Dopo tante maratone corse, la voglia di sperimentare sensazioni diverse prima che calasse del tutto il buio mi ha portato fuori dagli asfalti. Con un esordio al limite dello scriteriato: i 100 km del Cro-Magnon, lungo i sentieri tra Piemonte e Savoia percorsi dalla prima civiltà umana “moderna”. Poi l’Ultra del Monte Bianco, per un recupero ideale dell’antica unità savoiarda (quella anteriore allo scambio di Nizza e Savoia contro l’appoggio di Napoleone III a Solferino e San Martino, come avevamo appreso a scuola).
Di trail e ultratrail ne abbiamo per tutti i gusti: ecologici, geologici, gastronomici ecc. Ma per quelli della mia generazione i trail “storici” o storico-letterari hanno un fascino supplementare: ritrovare sentieri, piste, “pietre tagliate” (come si chiama il tratto di via romana poco oltre l’imbocco della Valle d’Aosta), ponti “del diavolo” d’epoca medievale, strade e valichi napoleonici (avete in mente il quadro di David con Napoleone a cavallo sul Gran San Bernardo?), e infine le carraie costruite dai nostri eroici genieri per la guerra di cent’anni fa, al sudore della nostra fronte di podisti aggiunge spesso il luccicare commosso degli occhi.
Altrettanto, se non di più, fanno letteratura e poesia: dalla traversata del deserto di Mosè al faticoso ritorno in patria dei greci di Senofonte, dall’ascensione di Petrarca sul Mont Ventoux alla fuga di Renzo Tramaglino dalla Milano asservita agli Spagnoli verso la Bergamasca, “terra di San Marco”; per venire, in anni più recenti, all’esodo dall’Istria degli italiani dopo l’ultima guerra, come ce l’ha raccontato uno Stefano Zecchi o, più vicino al nostro sudare, un Luciano Gigliotti; oppure agli itinerari percorsi, senza costrizione ma per diporto (cioè sport) dal bolognese Enrico Brizzi o dagli anziani sposi romagnoli protagonisti di E’ viaz (il viaggio, ndr) di Tonino Guerra.
Una bella occasione “ai confini tra corsa e cammino”, per sposare storia e letteratura viene ora proposta da un’associazione romagnola già nota a noi podisti per trail (lungo i gessi appenninici o le saline di Cervia) e itinerari spirituali, come quello di San Romualdo da Ravenna a Camaldoli o l’altro del Sentiero degli Dei da Bologna a Firenze, tracciato millenario riscoperto di recente (dal 2007 a oggi ne sono già uscite cinque guide) e sperimentato quest’anno in forma agonistica.
Teniamo pure i piedi per terra, ma mentre camminiamo la nostra mente sia libera di spaziare per le antiche strade alla ricerca di quell’“incanto” che accompagnò i liceali bolognesi nella Gita scolastica di Pupi Avati.
A tutti i lettori di Correre diamo appuntamento lunedì 9 ottobre, ore 18, a Ravenna, con Fabio Marri per l’incontro: Passi nella storia – Cammini e camminatori nella letteratura, che verrà ospitato ai Giardini pensili della sede della Provincia di Ravenna, in piazza S.Francesco, 4, nell’ambito di ItineRA, Festa del cammino consapevole, organizzato da Trail Romagna.
Per maggiori dettagli: Correre ottobre, pag. 86.