Nel tentativo di non ripetersi e di non annoiare il lettore, per questa ricorrenza è stata prevista una sola “finestra” sul grande arco di tempo il cui il podismo-running ha avuto Correre come testimone: le 16 parole chiave attraverso le quali ripercorriamo il significato complessivo di questo cammino nel tempo.
Con il numero 437, marzo 2021, Correre compie 40 anni. Abbiamo pensato che il miglior modo di festeggiare un anniversario importante fosse quello di regalare e regalarci il futuro.
Ecco perché è da questo numero che entra in scena la realtà aumentata della rivista: a pagina 20 il lettore trova le istruzioni per scaricare la nuova app di Correre e accedere ai contenuti multimediali collegati ad alcuni articoli. Un nuovo Correre.it è in arrivo e la versione digitale della rivista si arricchisce di modalità di consultazione.
Fa parte della festa anche Scarpe&Sport, che per la prima volta viene proposto in omaggio con Correre.
Il tutto rappresenta solo l’inizio di un cammino di rinnovamento, ma è già al tempo stesso un risultato di un intenso periodo di progettazione e lavoro senza sosta sul fronte della digitalizzazione dei contenuti, del restyling delle newsletter e, appunto, dell’ingresso nella dimensione nella realtà aumentata.
Poche parole per un ricco passato
Tante le occasioni in cui abbiamo “riavvolto il nastro”: gli anniversari dei 25 e dei 30 anni, i festeggiamenti per i numeri 100, 200, 300 e 400. Nel tentativo di non ripetersi e di non annoiare il lettore, per questa ricorrenza è stata prevista una sola “finestra” sul grande arco di tempo il cui il podismo-running ha avuto Correre come testimone: le 16 parole chiave attraverso le quali ripercorriamo il significato complessivo di questo cammino nel tempo.
Una storia di sport, ma anche di costume
La storia di Correre attraversa lo sport, ma anche il costume. Lo studioso di sociologia che volesse ripercorrere con onestà intellettuale la mutazione dei comportamenti che ha portato la corsa dentro la vita di molte persone, ne troverà traccia fedele nel cammino di passione che ha connotato i nostri lettori, che hanno attraversato la fase iniziale dell’emulazione dei campioni, si sono ritrovati a metà degli anni ’90 a essere protagonisti in prima persona perfino delle copertine della rivista, dedicate al “podista della porta accanto”, hanno quindi dapprima vissuto con gratificazione la scalata sociale del running fino a dentro le abitudini dei top manager per poi registrare (e forse anche un po’ subire) l’ingresso in scena dei Vip, che ha prodotto il running come moda, fino all’allargamento del popolo della corsa a tutti coloro che via via hanno individuato in questa attività motoria dai risvolti anche intimi la strada per un miglioramento della propria dimensione psico-fisica, non di rado su impulso di medici di base illuminati, con una crescente attenzione anche verso le difficoltà degli “altri” raggiunti dagli aiuti prodotti dalle charity.