Forse non ha avuto lo spazio che merita, ma è opportuno ricordare che l’Italia ha vinto la Coppa Europa nei 10.000. Una coppetta come si dice in gergo? Forse, ma se non l’avesse vinta…
Procediamo con ordine. Intanto la località: Mersin in Turchia, già sede dei Giochi del Mediterraneo, nazione bandita da squadre italiane, leggi le Fiamme Gialle, che hanno pensato bene di non mandare in quelle lande gli uomini del cross a febbraio e neppure quelli per la Coppa Campioni a maggio. Invece la nazionale del mezzofondo prolungato ha risposto all’appello. Meglio così. Si torna a casa con due ori: uno individuale, l’altro a squadre tra gli uomini.
Sulla pista dello stadio turco con 27º di calore e molta umidità, gli azzurri hanno preso l’oro con Daniele Meucci e quello a squadre. L’Italia di Massimo Magnani presentava i due maratoneti scelti per Rio: Meucci e Stefano La Rosa, Jamel Chatbi siepista, il giovane Daniele D’Onofrio e Marco Salami. Una squadra compatta che doveva fare il bis di un anno fa a Chia (Sardegna). Così è stato.
La vittoria a livello individuale di Daniele Meucci fa ben sperare, in primo luogo per come ha condotto la gara, con acume tattico, con grande sicurezza, specie se si pensa che l’ultimo 10.000 l’aveva corso a Zurigo nel 2014, quando arrivò quinto nella finale europea. Notare anche il tempo finale di 28’24”71, un crono di valore visto che gli ultimi 3 km li ha percorsi da solo, senza che nessuno potesse impensierirlo. Chatbi ha chiuso al terzo posto, quinto La Rosa, nono Salami, quattordicesimo D’Onofrio.
Inutile stare a dire la soddisfazione di Massimo Magnani raccolta al telefono. Anche lo stesso Meucci, assai poco propenso alle interviste di rito, si è espresso in inglese, affermando che i pace makers presi per tenere alto il ritmo erano passati troppo veloce a metà gara. Al di là di queste affermazioni, Meucci è sembrato in più che discrete condizioni, in vista della mezza di Amsterdam (se sarà presente) e ancor di più a Rio de Janeiro.
Tra le donne non deve passare inosservato il secondo posto di una ritrovata Rosalba Console, maratoneta pure lei, il quarto posto a squadre, della formazione italiana con le altre abbastanza lontane.