In libreria dal 15 aprile la nuova opera dello scrittore friulano Mauro Covacich. Una narrazione sulla dimensione introspettiva del running, sulla maratona come disciplina interiore, su cosa succede quando la corsa ti punge e diventa la tua malattia.
1976. Mauro ha undici anni e, insieme a un’altra cinquantina di bambini, partecipa a una gara di corsa organizzata dall’azienda del padre. È in quest’occasione che sperimenta per la prima volta le sensazioni che lo faranno innamorare per tutta la vita della corsa. Nel suo nuovo libro in libreria dal 15 aprile ed edito da La nave di Teseo, dal titolo tanto semplice quanto emblematico, Sulla corsa, appunto, Mauro Covacich racconta anche gli effetti che questo sport ha sul corpo. Ovvero il dimagrimento, che definisce come una forma di cannibalismo, i lancinanti dolori muscolari, le ripercussioni sullo schiena, le ginocchia, le cartilagini. Correre è anche questo. Eppure chi inizia sembra non poterne fare più a meno.
Quel cuore che non si ferma
Almeno fino al giorno in cui – come è successo all’autore – il cardiologo ti informa che il tuo cuore non può più reggere i ritmi cui è sottoposto e che quindi non verrà rilasciato il certificato di idoneità agonistica. Certo, si può sempre correre, “piano piano”. Così Covacich una domenica mattina cede di nuovo e, indossate le scarpe giuste, riassapora il piacere dei piedi in volo sull’asfalto del Lungotevere.
Racconto e racconti
Accanto al racconto sul corpo – l’impatto degli allenamenti, la scoperta dei propri limiti – in Sulla corsa c’è la riflessione sul gesto. Sulla sensazione di straordinaria libertà che si prova correndo sul bordo strada, sulla dimensione introspettiva della corsa, sulla maratona come disciplina interiore, su cosa succede quando la corsa ti punge e diventa la tua malattia.
Questo libro non rivela i dieci consigli per correre meglio, ma è il racconto di chi ha trovato nella corsa una forma privata di raccoglimento, il metronomo che scandisce il ritmo della propria quotidianità. Mauro Covacich scava nel mito e nell’esperienza della corsa in un’autobiografia atletica che attraversa i suoi romanzi, la vita personale, le storie di campioni leggendari, per esplorare le ragioni di una passione inarrestabile.
L’autore
Mauro Covacich (Trieste, 1965) è autore della raccolta di racconti La sposa (2014, finalista premio Strega) e di numerosi romanzi. Ha pubblicato in una nuova edizione il “ciclo delle stelle”, A perdifiato (2003), Fiona (2005), Prima di sparire (2008), A nome tuo (2011, da cui Valeria Golino ha tratto il film Miele), La città interiore (2017, finalista premio Campiello), Di chi è questo cuore (2019), Colpo di lama (nuova edizione 2020). Nel 1999 l’Università di Vienna gli ha conferito l’Abraham Woursell Award. Vive a Roma.
Sulle pagine di Correre di aprile, l’anteprima di Marco Raffaelli sul nuovo libro di Mauro Covacich e l’intervista all’autore da guardare e ascoltare in Realtà Aumentata.