Monitorare il sonno e la frequenza cardiaca a riposo e controllare questi dati giorno dopo giorno può aiutare a capire subito se qualcosa non va: la febbre è di solito preceduta da variazioni anomale della frequenza e della variabilità cardiaca, che possono essere diagnosticate dagli sportwatch, che il runner di solito usa solo durante l’attività sportiva.
Monitorare la frequenza cardiaca è un atto abituale per chi corre. Attraverso il proprio sportwatch, il runner lo fa, ad esempio, alla fine di una ripetuta e al termine del successivo tempo di recupero.
In una nota diffusa giovedì 16 aprile, la Polar ha messo in evidenza come questi strumenti possano contribuire al controllo della nostra salute, aiutandoci così a individuare uno dei possibili primi sintomi di contagio: la variazione della frequenza cardiaca durante il sonno e gli altri momenti di riposo.
Nella nota, l’azienda sottolinea come “Grazie ad avanzati biosensori e sofisticate analisi dei dati, i prodotti Polar sono in grado di fornire agli utilizzatori informazioni approfondite sull’attività fisica, il sonno ed i livelli di stress fisico e mentale”.
Frequenza e variabilità cardiaca da controllare
“Quando ci si sta per ammalare, la frequenza cardiaca a riposo tende ad aumentare e la variabilità cardiaca solitamente diminuisce. La regolazione della temperatura corporea inficia la frequenza cardiaca e la variabilità cardiaca, che dunque sono indirettamente correlate con l’arrivo della febbre. Pertanto, la diagnosi precoce di uno stato di malattia può essere possibile” afferma nella nota il dottor Raija Laukkanen, direttore del centro studi di Scientific Collaborations di Polar Electro.
“Gli sportwatch Polar misurano la frequenza cardiaca e molti rilevano la frequenza cardiaca dal polso in modo continuo – prosegue la nota. È stato dimostrato che la frequenza cardiaca a riposo è un valido indicatore del proprio stato di salute e di recupero. Recenti rapporti affermano che una frequenza cardiaca a riposo anomala è stata correlata ai primi sintomi del virus Covid-19”.
Controlli costanti e sul lungo periodo
Nel comunicato viene riportata, poi, una spiegazione fornita dal dottor Billy Sperlich, docente di Integrative and Experimental Exercise Science and Training all’Università di Würzburg, in Germania: «Tenendo in considerazione tutti i fattori, misurare la frequenza cardiaca e confrontare i dati della frequenza cardiaca a riposo di diverse settimane, può aiutare a identificare il primo stadio di un problema di salute». Dalla Polar viene inoltre precisato che: “Anche se i prodotti Polar non sono strumenti medici diagnostici, essi includono molteplici funzioni validate scientificamente, in grado di offrire una visione approfondita del proprio stato di salute. Funzioni come Nightly Recharge ed il Test Ortostatico (che misura il livello di recupero del nostro corpo, ndr) sono disponibili in prodotti Polar attualmente utilizzati da milioni di utenti, che possono quindi monitorare la propria frequenza cardiaca a riposo e la variabilità cardiaca. Queste funzioni misurano la condizione del sistema nervoso autonomo, che può segnalare in modo precoce uno stato di malattia.”