Lo sport è stile di vita e come tutti gli stili di vita che si rispettano, la fase del sonno è una parte importante che non bisogna assolutamente trascurare. È risaputo che nello stile di vita di uno sportivo la fanno da padrone fattori quali l’apporto proteico, l’abbondanza di cibo per soddisfare il dispendio energetico, l’idratazione e la reintegrazione, la qualità dell’alimentazione e la corretta distribuzione dei pasti, ma il sonno?
Ci siamo mai chiesti perché è importante riposare bene prima di una competizione sportiva? Al termine di una giornata di allenamento o dopo una gara, dormire è per l’atleta un vero e proprio premio; quelle ore di standby notturno assicurano al corpo il recupero fisico, mediante la riparazione dei muscoli e delle articolazioni, costantemente sotto sforzo, in modo da garantire una performance successiva eccellente.
Dormire poco e male comporta infatti delle alterazioni ormonali importanti che si ripercuotono sull’assetto metabolico dello sportivo. Cosa succede se il sonno si riduce o è di scarsa qualità? Ce lo spiega su Correre di giugno Francesco Garritano, Dottore in Scienze della nutrizione e nutrizionista: “Prima fra tutti si ha una riduzione di uno dei più importanti ormoni del nostro organismo, la leptina. Questo ormone fin troppo trascurato dall’anno della sua scoperta, in condizioni normali durante la notte raggiunge livelli elevati, motivo per cui non abbiamo fame e non cerchiamo cibo nelle ore notturne“.
“La situazione è ribaltata in condizioni di deprivazione di sonno: si riducono i suoi livelli, non consentendo il suo normale flusso verso l’ipotalamo e di conseguenza tutta la stimolazione ipofisaria che ne consegue viene repressa, ovvero si può avere un accumulo di acqua di ritenzione, un’inibizione della crescita muscolare per mancata attivazione del GH, un aumento della massa grassa e un crollo delle difese immunitarie: tutti elementi deleteri per la forma fisica degli sportivi“.