Ore 15,27: per gli italiani scatta l’ora X della sonnolenza in ufficio. Nove lavoratori su dieci, infatti, soffrono ogni giorno di un sensibile calo di energie che dura mediamente 34 minuti, che significa sull’anno un totale di 141 ore di scarsa produttività. Sono questi i dati che emergono da una ricerca realizzata da Brooks Running su oltre 1.000 lavoratori italiani di età compresa fra i 18 e i 65 anni.
Dallo studio emerge che l’84% dei lavoratori italiani non svolge alcuna attività fisica durante il giorno e in media si trascorrono 5 ore e 7 minuti seduti alla scrivania, il 20% raggiunge addirittura 8 ore e oltre. Il rimedio più diffuso per superare la crisi di sonno è prendere un caffè (58%), il 17% si concede un pisolino sul posto di lavoro e solo il 5% si alza per fare attività fisica.
I picchi si registrano in Emilia, dove il colpo di sonno in ufficio riguarda il 94,4% degli impiegati, in Calabria (94,9%), e, al primo posto, in Veneto (96,4%).
La caduta verticale delle energie attorno alle 15,27 ha una durata che varia dai 22 minuti e 30 secondi del Molise ai 38 minuti e 45 secondi del Trentino Alto Adige (oltre 4 minuti in più della Sicilia), un dato che ribalta molti luoghi comuni.
“Inserire una ‘pausa corsa’ nella giornata lavorativa può cambiare drasticamente questo scenario”, afferma Daniel Fontana, atleta e personal trainer. “Correre per almeno 30 minuti durante la pausa pranzo lascia addosso una sensazione di felicità e motivazione che ha un’efficacia immediata in termini di energia nel corso della giornata”.