Il grande campione spagnolo Kilian Jornet a nemmeno 25 anni aveva vinto ogni competizione possibile di corsa in natura e in montagna. In tutto il mondo era già considerato una leggenda vivente. Insieme ai grandi successi e alle mille vittorie era però arrivata anche una sensazione di stanchezza e di insoddisfazione.
Tutto parte dal Cervino
L’atleta pareva infatti essere già arrivato al massimo delle possibilità umane e il futuro non sembrava riservare altre sorprese. Fino a quando il suo sguardo non si è posato su un vecchio manifesto del Cervino, ovvero la montagna che, da bambino, aveva dato il via ai suoi sogni. E, poco a poco, in lui ha preso così forma un nuovo grande progetto. Quello di rendere un tributo alle cime della sua vita. L’iniziativa prevedeva di migliorare i record di salita e discesa in autosufficienza di alcune fra le più note e alte montagne della Terra.
Vivere la montagna e la Natura
Summits of My Life è anche il titolo di questo libro (perfetto anche come regalo di Natale), fatto allo stesso tempo di parole e immagini, nel quale dominano incontrastate, oltre ai racconti dello skyrunner, le meravigliose fotografie dei paesaggi delle montagne più spettacolari della Terra. Dal Cervino al Monte Bianco, dall’Elbrus, al Denali, all’Aconcagua, fino al monte Everest. Vette imponenti che, per l’atleta, sono diventate stupendi terreni di gioco e di esplorazione, all’interno dei quali tentare record di velocità e dove vivere lo spirito autentico della montagna. Spirito fatto, per Jornet, di entusiasmo, di preparazione, di rispetto e di amicizia verso la natura e verso le persone straordinarie che lo hanno accompagnato condividendo con lui il suo sogno: Seb Montaz, Emelie Forsberg, Jordi Tosas, Vivian Bruchez, Mathéo Jacquemoud e Stéphane Brosse.
Kilian Jornet, Summits of my life, Corbaccio, 208 pagg., 26 euro
Traduzione di Francesco Ferrucci
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