Chi vuol toccare il cielo deve mettere in conto il rischio di precipitare nell’abisso. Eppure, spesso proprio quell’istante di buio e terrore insegna più di mille altre esperienze e fa scaturire le risorse per risalire dalle infime profondità in cui si è caduti. La storia raccontata nel libro uscito lo scorso novembre Ho visto l’abisso di Simone Moro, uno dei più esperti alpinisti del mondo, racconta proprio di questo.
Caduta nel ghiaccio
Tutto inizia nel novembre 2019, quando Simone Moro, affiancato dalla compagna di cordata Tamara Lunger, annuncia la sua nuova spedizione, una delle più emozionanti: seguirà le tracce di Messner e Kammerlander, dal 1984 rimaste intonse, che in un’unica traversata conquistarono i due ottomila Gasherbrun II e Gasherbrun I nella catena dell’Himalaya. Il sogno verticale di Simone è una sfida ancora più ardita: lo farà in inverno, con equipaggiamento leggero, senza aiuti meccanici. Ad attenderlo però c’è un ghiacciaio che – diversamente da quando lo aveva visto in passato – con i cambiamenti climatici e i terremoti si è trasformato in un infernale labirinto di crepacci. Nonostante la sua estrema prudenza, in un attimo Moro viene inghiottito nelle viscere di ghiaccio, come in un volo da un palazzo di sette piani, e riesce a salvarsi solo grazie alla forza e al coraggio di Lunger e alla propria lunga esperienza di alpinista.
Dall’incubo alla pandemia
Da questo momento – raccontato attimo dopo attimo da Simone Moro in alcune fra le pagine di montagna più mozzafiato mai scritte – si dipanano riflessioni di grande respiro: a quali forze nuove, formidabili riusciamo ad attingere quando vediamo l’abisso? E che cos’è un abisso? Una frattura nera nel ghiaccio o può presentarsi nella vita di un alpinista, e anche di ciascuno di noi, con il volto del tradimento di un amico, della rinuncia obbligata a un sogno, di un lutto inaccettabile? O anche con quello della strage da Covid-19 di Bergamo a cui Simone assiste al suo rientro? Fra ricordi dal Gasherbrun e da tutta la sua eccezionale carriera, in questo nuovo libro Moro offre ai suoi lettori spunti straordinari sulle inevitabili montagne russe della vita. E che l’alpinismo può insegnarci ad affrontare.
L’autore
(Bergamo, 1967), uno dei più famosi alpinisti al mondo, si è specializzato nella salita di ottomila in inverno. Pilota di elicottero, ha organizzato una squadra di elisoccorso in Nepal. Fra i suoi libri i bestseller Cometa sull’Annapurna e La voce del ghiaccio, oltre all’illustrato Everest e al recente In ginocchio sulle ali.
Simone Moro, Ho visto l’abisso, Rizzoli, 256 pagg., 18 euro
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