Maratona condizionata dal caldo ai Mondiali di Budapest dove l’unica azzurra in gara chiude con un bel 12° posto nella gara vinta dalla 33enne etiope Shankule
La 33enne Amane Beriso Shankule (ricordiamo una sua lontana affermazione nella Roma-Ostia), ha vinto la Maratona dei Mondiali di Budapest in 2:24’23” con allungo in progressione dal 31esimo chilometro in poi. Amane ha un personale di 2:14’58”, quest’anno è stata seconda a Boston e ha dimostrato di essere superiore anche alle sue compagne di squadra e connazionali Gebrselase e Yehualaw, che hanno deciso l’andamento tattico della corsa.
Grande gara di Giovanna Epis, 12esima assoluta in 2:29’10” e terza europea. Bel risultato anche in prospettiva degli Europei del 2024.
Tempi modesti all’arrivo, ma condizionati dal meteo. La gara all’inizio, complice il caldo nonostante la partenza di prima mattina, si è sviluppata su ritmi lenti di 3’35” al chilometro, con la fuga iniziale dell’americana Susanna Sullivan. Il primo assaggio di valzer (vista la vicinanza del Danubio blu), guardacaso vicino al Teatro dell’Opera, è stato dello squadrone etiope, con Yalemzerf Yehualaw, Gotytom Gebrselase, Amane Berusu a sfilacciare un po’ il gruppo di testa insieme con la keniana Rosemarie Wanjiru e l’israeliana Lornah Salpeter.
Giovanna Epis è brava nel ricongiungersi con loro al passaggio del ponte Szechenyi. Si ricompatta un plotone di testa che passa alla mezza maratona in 1h14’30”. La maratona vive di sussulti e allunghi, un tiramolla micidiale che riduce il plotoncino di testa, verso il trentesimo chilometro, a sette unita: le etiopi di caratura mondiale Goytom Gebrselase (campione mondiale in carica), Yalemzerf Yehualaw (fra l’altro, primatista mondiale dei dieci chilometri su strada), Amane Beriso Shankule, la keniana Rosemarie Wanjiru, la sorprendente marocchina Fatima Gardadi, l’eritrea Wolde e l’israeliana del Maccabi Lornah Salpeter. Dopo essere passate al trentesimo in 1:44’37, le maglie verdi etiopiche al comando sembrano presagire un podio tutto loro, dopo 1-2-3 già visto sui diecimila metri.
Ma non è ancora finita. Amane Beriso innesca un mille dietro l’altro a 3’12” e al 36esimo chilometro diventa irraggiungibile. Soffre un po’ nel finale, ma è prima in piazza degli Eroi conquistando l’ennesimo titolo in maratona per il paese che, nel 1960, vide per la prima volta trionfare Abebe Bikila. E’ prima in 2:24’23”. Si avvicina a lei ed è seconda la connazionale Goytom Gebrselase in 2:24’34”. Terza la marocchina Fatima Gardadi in 2:25’17”, la rivelazione della giornata, capace di sorpassare a tutta velocità l’esausta Yalemzerf Yehualaw, in criisi di disidratazione.
Alla fine Giovanna Epis, con tattica sapiente, è dodicesima in 2:29’10”. L’allieva di Giorgio Rondelli comunica felicità: ”E’ il risultato che volevo ottenere. Sono cresciuta molto in questi anni. Non ho più paura. Dedico il piazzamento ai Carabinieri Bologna, al mio tecnico Rondelli e alla mia mental coach”.