La parola della rubrica Verbatim tenuta da Maria Comotti e Julia Jones, fatica, appunto, risulta particolarmente pertinente a quello che stiamo vivendo giorno dopo giorno, settimana dopo settimana.
Abbiamo realizzato e chiuso le pagine dedicate al running al femminile di Correre di aprile proprio appena prima che esplodesse l’emergenza legata alla diffusione del Covid-19. Nelle settimane successive, mentre il contagio dilagava nel Nord Italia, le misure di sicurezza si sono inasprite sempre di più. E con esse la fatica delle donne e di tutti, in un quotidiano che, per chiunque seppur in modi differenti, assomiglia sempre di meno a quello a cui eravamo abituati. Per questo motivo la parola della rubrica Verbatim tenuta da Maria Comotti e Julia Jones, fatica, appunto, nonostante sia stata applicata a contesti ancora normali, risulta particolarmente pertinente a quello che stiamo vivendo.
Tra sforzo e carico mentale
In queste pagine si parla di sforzo fisico e di impegno e carico mentale. Legati allo sport e alla vita quotidiana. Anche e soprattutto quella femminile. Che già prima del dilagare del virus che ha stravolto le nostre esistenze, risultava spesso costruita da incastri e pezzi da tenere insieme. Faticosamente. Ma la fatica delle donne è anche quel senso di stanchezza piacevole legata alla corsa. Quella spossatezza che ci fa sentire felici di quel che portiamo a termine. Sempre alla ricerca costante del giusto equilibrio tra tutto. Questo aspetto emerge anche dalle voci delle podiste interpellate nel gruppo Facebook dedicato alla rubrica. Tante runner che, insieme a Julia e Maria, hanno come sempre fornito un quadro delle mille sfumature e visioni della fatica delle donne, nel quale tutte le lettrici si ritroveranno.
Intervista a Lorena Brusamento
Musa ispiratrice, raccontatasi nell’intervista di Comotti, è l’ultrarunner Lorena Brusamento. Campionessa italiana nella 12 e nella 24 ore di corsa, ha vestito più volte la maglia azzurra e, alla fine dello scorso febbraio, è volata in Messico per correre insieme ai Tarahumara nell’ambito di uno splendido progetto legato alle donne del popolo di corridori che non si fermano mai. Nessuno meglio di lei avrebbe potuto rappresentare meglio il concetto-guida di queste pagine.