Mentre i 50 mila stavano sfollando dopo aver assistito alle splendide gare della seconda giornata dei Campionati Europei, in mezzo a una calca scopriamo il DT Antonio La Torre che tramite il suo smartphone illustrava a un collega, cosa diavolo era capitato a Marcell Lamont Jacobs.
Riavvolgiamo il nastro.
Marcell è pronto per la semifinale, corre “leggero” come ha sostenuto negli ultimi giorni il suo coach, che è amico, mentore, accompagnatore, portavoce e quant’altro ed è dotato di una grande pazienza. Sì, avete capiti tutti chi è: Paolo Camossi.
Scusate la digressione, ritorniamo al racconto. Il campione olimpico si appresta a fare una delle tante partenze dai blocchi e…. sente “tirare” un muscolo della gamba sinistra. Attimi di apprensione. Tutti molto probabilmente si sono guardati in faccia, avranno pure maledetto la sfortuna, che in questo caso permettete, si può chiamare “sfiga”.
Molto probabilmente l’unico che non si è perso d’animo è stato “lui” l’uomo di nervi distesi, lui che arriva sempre in ritardo ad ogni allenamento, un bradipo che si trasforma nell’uomo più veloce del mondo, quando calca una pista. Marcell si è presentato regolarmente ai blocchi. La semifinale in uno stadio che ribolliva di tifo con un pubblico competente e attentissimo. Si è mangiato la pista in sino ai 70, poi si è quasi rialzato, ha inarcato leggermente la schiena all’indietro impressionando il photofinish sul tempo di 10”00. Tutti felici in tribuna stampa. Ignari di quanto era accaduto. La serata prosegue e Yeman Crippa lascia il segno con un bronzo, per taluni inaspettato, per il sottoscritto no, nei 5000.
Arriva il momento della finale dei 100. Entrano gli atleti per il riscaldamento. Marcell è incerottato. Ha un taping sulla gamba sinistra con i colori della bandiera italiana. Sgomento. Ci si guarda in faccia. Si fanno scongiuri.
Presentazione dei finalisti. Arriva Marcell, compie i soliti riti. Si batte sulle spalle, guarda diritto davanti a sé, si accoccola sui blocchi. Uno sparo. Via. Vince in 9”95 soffrendo negli ultimi metri. E qui la stoffa del grande sprinter è venuta fuori tutta. Soffre, fatica, ma l’oro è suo.
Due ore dopo. Casa Italia Collection è un brulicare di fotografi, cellulari accesi, telecamere. Quando arriva Marcell è quasi impossibile da avvicinare. Paolo, il mentore, è l’uomo più soddisfatto del clan e ne ha ben donde. Racconta ciò che ormai era trapelato. Ma, aggiunge, se Marcell è in buone condizioni è imbattibile. Vi faccio un esempio: “quando sfidavo Edward nel triplo, sapevo che su 10 volte, 9 avrei perso e una lo avrei potuto battere. Quando incroci i guanti con Marcell, se è in forma preparati a vedere le sue terga. Mercoledì? . Riposo e terapia”. Giovedì? Chi lo sa“.
Intanto si parla della sua presenza in staffetta. “Siamo i campioni olimpici” ha sentenziato Jacobs.