Nella serata della festa per il “ritorno” di Marcell Jacobs, l’Italia aggiunge all’oro dei 100 metri le due medaglie di bronzo di Matteo Giupponi (marcia 35 km) e Yeman Crippa (5.000 m). Splendido primato italiano di Dario Dester: 8.218 punti nel decathlon. Onore a Zaynab Dosso, settima nei 100 m piani.
Marcell Jacobs è tornato. Con 9”95 l’azzurro ha vinto il titolo europeo dei 100 metri, pur dando l’impressione di una condizione non ottimale, evidenziata dal taping al polpaccio sinistro con il quale si è presentato al via della finale.
«Vale tantissimo questo titolo europeo, perché è stata una stagione complicata e difficile. Non sono soddisfattissimo nella gara, sono andato meglio in semifinale. Il taping è dovuto a una prova di partenza prima della semifinale: ho sentito il polpaccio “chiudersi”, potete capire cosa mi sia passato per la testa! Poi, probabilmente, è solo un accenno di contrattura. Tutto bene, comunque, rispetto al fatto che la metà della gente pensava che non sarei nemmeno partito in questi Europei.»
Il “ritorno” del campione olimpico è cominciato da una semifinale in quarta corsia, la stessa quarta corsia lasciata vuota nella semifinale di Eugene, l’amaro forfait ai Mondiali del mese scorso: una vittoria netta, quella del campione olimpico, un 100 metri chiuso in 10”00 netti frenando vistosamente negli ultimi 20 metri.
Crippa, super-bronzo nei 5.000 m
«Oggi ho usato una tattica un po’ diversa: ho lanciato la gara all’inizio e la progressione nell’ultimo chilometro. A questo punto mi è più facile “metabolizzare” lo stop che mi ha tenuto lontano dai Mondiali di Eugene. Oggi volevo dare un bel segnale e capire bene la mia condizione, che dagli allenamenti risultava molto buona, in vista dei 10.000 m, dove garantisco che ci divertiremo di più.»
In finale anche Pietro Riva, 13° in 13’44”09. Anche per il piemontese di Alba, allenato da Stefano Baldini, l’appuntamento è per il 10.000 m. (domenica 21 agosto, ore 20)
Giupponi, bronzo nella 35 km di marcia
Alla fine il lavoro paga e Matteo Giupponi, a 33 anni, conquista la medaglia che vale una carriera.
«È la medaglia che inseguivo da tanto tempo – ha dichiarato Matteo nella nota diffusa dall’ufficio stampa Fidal -. Dopo l’ottavo posto alle Olimpiadi di Rio de Janeiro ho dovuto combattere con gli infortuni e un distacco parziale del tendine, ma ho continuato a crederci, grazie a chi mi è vicino, come la fidanzata Eleonora Giorgi, il coach Gianni Perricelli, la famiglia e tutto lo staff che mi segue. A 33 anni non è mai troppo tardi. Mi piace la nuova distanza della 35 chilometri, a quanto pare si addice alle mie caratteristiche e ci ho lavorato tanto in allenamento, per preparare questo Europeo. La gara è partita su ritmi piuttosto lenti, ma quando è andato via Lopez sono rimasto nel gruppo che si è sgranato con l’andatura forzata dopo il ventesimo chilometro, per rimanere quarto. Poi ho visto che l’altro spagnolo Bermudez davanti a me era un po’ in difficoltà e l’ho messo nel mirino. Ora penso al figlio che sta arrivando, ma l’anno prossimo rientrerà Eleonora e quindi potremo puntare tutti e due ai Mondiali e anche alle Olimpiadi di Parigi.»