In tutto il mondo occidentale il popolo dei runner (perché si chiamano così ora) ha acquisito forza e consapevolezza. La maratona è diventata la maratona, il mito da raggiungere. Quella della Grande Mela soprattutto la sfida da superare e, cosa più importante, da raccontare e fotografare. La prima domanda che ascoltiamo è: «Corri? Hai fatto la maratona di New York?». Come se parteciparvi fosse il confine invalicabile tra chi corre e chi no.
NUOVE TENDENZE
Sono aumentate in maniera esponenziale le gare e soprattutto gli eventi legati al running. La 5.30, che porta a correre all’alba migliaia di persone per la prima volta, a un orario che solo poco tempo fa era appannaggio dei pendolari e degli operatori ecologici. La The Color Run, che abbina il movimento alla gioia di imbrattarsi di colori a suon di musica e che raduna giovani e famiglie in un nuovo abbraccio di un pomeriggio arcobaleno.
La Dj Ten di Linus, che ha fatto del running una narrazione in radio facendo conoscere la bellezza di partecipare e andare. Tanti, tantissimi gli appuntamenti sempre più stravaganti e impegnativi. Tante le nuove tendenze, le corse a tappe, i trail, le prove estreme o gli andar per cantine.
Si è dilatato il movimento, non solo gare ma tanto divertimento. I puristi della vecchia scuola storcono la bocca, gli amanti del cronometro a tutti i costi, delle ripetute, del premio di categoria, a volte non accettano le nuove tendenze. È vero, lampante, che si corre in tantissimi ma si va più piano. Novello Baldini, se ci sei fatti riconoscere.
PERCHÉ SI VA Si corre per il selfie pre e post evento, per il pettorale da postare su Facebook, per l’arrivo a braccia alzate, tenendosi per mano o con al guinzaglio il nostro amico a quattro zampe, anche lui con il pettorale bene in vista. Si corre anche e soprattutto per “portare i disabili alla maratona”, per “un’amica che ha una malattia rara e insieme fare una 10 km”, “per la serenità che dà la corsa”, o “perché è una filosofia di vita”, “per dare l’esempio ai figli”.
Si corre perché correre “mi ha salvato la vita”, “per conoscere meglio se stessi e organizzare un futuro”. Si corre anche per “il rumore che fa la corsa”. “Corro perché le mie gambe erano una sedia a rotelle e ora mi sento un angelo.” “Corro perché tutti possiamo rinascere.”
Qualunque sia la vostra motivazione, correte.
Su Correre di agosto troverete le tabelle per iniziare: principianti di corsa o camminando (da pagina 43 a 46)