Il ritorno delle gare tradizionali ci appare come un miraggio, che scompare ogni volta che ci avviciniamo troppo. Allenarsi comunque, dissetare la nostra sete di sapere podistico, è un altro modo di affrontare il disagio: ci sforziamo di guardare al futuro con la stessa voglia di luce che immaginiamo sul volto della runner di copertina.
Ci siamo abituati a fare i conti con noi stessi. Ci hanno costretto le circostanze.
Nella corsa ad alto livello i runner cercano il disagio fisico e mentale come situazione utile per migliorare ancora: corrono a lungo a digiuno, corrono forte sulla stanchezza prodotta da un’altra corsa effettuata poco prima al massimo della velocità, coltellate nei muscoli indolenziti e rigidi.
Il disagio dei runner non di altissimo livello si chiama solitudine nella corsa. Un disagio che non cerchiamo, ma lo stiamo attraversando. Corriamo da soli anche quando siamo in gara. Le virtual race quello sono: la somma delle singole corse solitarie che ognuno di noi effettua, la somma di solitudini simili, di nostri “simili”, ed è per questo che, piuttosto che niente, ce le facciamo piacere.
E al disagio della solitudine si aggiunge quello dell’incertezza: il ritorno delle gare tradizionali ci appare come un miraggio, che scompare ogni volta che ci avviciniamo troppo. Allenarsi comunque, dissetare la nostra sete di sapere podistico, è un altro modo di affrontare il disagio: ci sforziamo di guardare al futuro con la stessa voglia di luce che immaginiamo sul volto della runner di copertina.
Un’occasione per crescere
Anche se non lo cerchiamo, quindi, il disagio di noi runner dediti a ritmi più tranquilli funziona come quello cercato dai top runner: è un’occasione per crescere, soprattutto dentro di noi.
Per questo motivo la sezione allenamento di Correre di luglio si apre con due contributi focalizzati sul tempo: con Orlando Pizzolato cerchiamo di imparare a correre forte da soli, con Lorenzo Falco ci abituiamo, sempre da soli, a correre sul ritmo, come se avessimo “il cronometro nella testa”, recita infatti il titolo di quell’articolo.
Un’estate per conoscersi meglio
Sempre per questo motivo, prosegue il viaggio a puntate di Luca Speciani e Lyda Bottino tra i “tipi costituzionali”. Ognuno di noi appartiene a un tipo costituzionale e ogni tipo costituzionale presenta uno specifico quadro ormonale che condiziona e a volte limita gli effetti benefici della combinata corsa-alimentazione. Dopo il tipo costituzionale “cocomero” (ipercortisolico), su questo Correre di luglio i nostri esperti affrontano il tipo “avocado” la cui mancata magrezza è condizionata dalla dominanza di estrogeni, ormoni femminili per eccellenza.
Conoscersi e conoscere è quello che ancora una volta vi offre Correre per attraversare con energia questa estate che continuiamo a definire “sospesa”.
Buona lettura.