Oggi è il 4 agosto. Mancano meno di 20 giorni all’inizio del Mondiale di Pechino, l’appuntamento atletico clou dell’anno.
Domenica è successo un fatto assai importante per l’atletica azzurra: Gianmarco Tamberi è volato sopra 2,37 nel salto in alto. Lo ha fatto in un centro di poche anime tedesco del Baden Wurtenberg, Eberstadt, che celebra tutti gli anni la festa del paese allestendo una gara di salto in alto, con i migliori specialisti del mondo. Paese che vai…
Un salto stupendo quello del figlio d’arte, il padre, Marco vestiva i colori della Pro Patria di Milano negli anni Ottanta e fu finalista a Mosca nei Giochi boicottati dagli USA.
Ho atteso la Domenica Sportiva (Rai) per sentire l’annuncio del risultato eclatante. Nei titoli di testa si è parlato delle medaglie del nuoto (che invidia loro sì che vanno forte…) sacrosante, con un bel servizio filmato e un tentativo andato a vuoto di coinvolgere gli ospiti (tutti “esperti” di calcio) i quali con due parole, hanno liquidato Cagnotto, Magnini & company.
La trasmissione più antica della Rai ha poi girato vela, verso la palla rotonda, infiniti temi sui quali dissertare, cioè sul quasi nulla, tutti sanno che il campionato d’agosto è ben altra cosa di quello ufficiale, che ahimè inizia proprio in concomitanza con i Mondiali atletici. Occorreva resistere ben dopo il nuovo giorno, forse a quell’ora una notizia sul nuovo record italiano sarebbe potuta arrivare. Non ce l’ho fatta, ho guadagnato la camera da letto. Sono rimasto con questo dubbio amletico. L’avranno letto il risultato di Tamberi o no?
Ieri prima di uscire a comprare i quotidiani, attorno alle 8 del mattino via internet mi sono guardato la rassegna stampa dell’atletica. Bene, si fa per dire, c’era di tutto, comprese testate come Ciociaria Oggi o la Provincia Pavese con notizie locali, mancava la rassegna dei 3 quotidiani sportivi italici per eccellenza: La Gazzetta dello Sport, Il Corriere dello Sport, Tuttosport.
I tre giornali di spazio alla performance del ragazzo di Civitanova Marche ne hanno dedicate, così rispondo anche a chi su facebook (la cloaca massima dell’informazione e della disinformazione) sostiene che l’atletica non viene considerata, oppure viene relegata nelle ultime pagine. A coloro rispondo che gli innamorati del nostro sport, sfogliano i quotidiani partendo dall’ultima pagina, per avere spazi adeguati è però necessario vincere od ottenere qualche performaces di riguardo, il caso di Gianmarco Tamberi è sotto gli occhi di tutti.
Scommettiamo che se un azzurro scende sotto i 10” nei 100 si guadagna il titolo d’apertura dei quotidiani sportivi e non. L’importante è farlo.