Mondiali indoor: altre due medaglie con Simonelli (argento) e Dosso (bronzo)

Mondiali indoor: altre due medaglie con Simonelli (argento) e Dosso (bronzo)

03 Marzo, 2024
Foto: Francesca Grana / Fidal

Nella seconda giornata dei Campionati mondiali indoor di Glasgow, già illuminata al mattino dall’argento di Mattia Furlani, arrivano a fine serata anche le due straordinarie prove prima di Lorenzo Simonelli, secondo in 7”43 (primato italiano) nei 60 metri a ostacoli, poi di Zaynab Dosso nei 60 piani (7”05), allenati entrambi da Giorgio Frinolli. 

La serata all’Emirates Arena si tinge d’azzurro proprio nelle ultime due finali del programma, i 60 metri a ostacoli maschili e i 60 metri piani femminili, gare dalle quali arrivano prima l’argento di Lorenzo Simonelli col record italiano di 7”43 (quarto suo miglioramento in questo 2024), poi il bronzo di Zaynab Dosso (7”05), allenati entrambi da Gorgio Frinolli.

Per la nazionale italiana il medagliere si fa ricco e permette a questa squadra di giovanissimi di confrontarsi con la storia dei Mondiali indoor: dopo l’argento di Mattia Furlani nel lungo e il bronzo di Leonardo Fabbri nel peso, infatti, con le due medaglie della sera di sabato 2 marzo la formazione di Antonio La Torre ha già eguagliato il massimo storico di 4 medaglie, ottenute dall’Italia nel 1985 e nel 1991, e di 9 finalisti.

Francesca Grana/FIDAL

Finalisti (intendendo come tali i primi otto di ogni finale) sono infatti anche Emmanuel Ihemeje, quinto con 16,90 (anche se l’attesa era per una prova più brillante dopo i 17 metri raggiunti nei Campionati italiani assoluti di Ancona) e Pietro Arese, settimo in 7’46”46 in un 3.000 dal ritmo forsennato. Nelle classifiche delle finali troviamo anche il decimo posto di Roberta Bruni nell’asta (4,40), l’undicesimo di Federico Riva (3.000 m / 8’02”06) e il tredicesimo di Ludovica Cavalli (3.000 m / 8’48”46).

Tra i big dell’atletica spiccano il record mondiale migliorato ancora dall’olandese Fenke Bol nei 400 metri piani (49”17) e la doppia sconfitta dell’Etiopia nei 3.000 metri con Gudaf Tsegay sorpresa nel finale dalla statunitense Elle St. Pierre, e Selemon Barega che deve arrendersi alla progressione dell’irlandese Josh Kerr, già capace di fermare Ingebrigtsen nella finale dei 1.500 metri dei Mondiali outdoor di Budapest 2023. A fare notizia è anche la sconfitta di Karsten Warholm, anche se gareggiava sui 400 metri piani e non nei “suoi” 400 a ostacoli, di cui è dominatore assoluto.

Foto: Francesca Grana / Fidal

Mondiali indoor: tutte le finali di sabato 2 marzo

60 m donne – Preceduta dal ritiro per infortunio della Hobbs (USA), la finale dei 60 metri piani vede Zaynab Dosso conquistare la medaglia di bronzo in 7”05, stesso crono della semifinale con cui, all’inizio della serata, è diventata la prima italiana di sempre in una finale mondiale. Allenata come Simonelli dal coach Giorgio Frinolli e protagonista di una stagione magnifica (record italiano portato a 7”02), la sprinter emiliana viene preceduta da Julien Alfred (Saint Lucia, 6”98) e dalla polacca Ewa Swoboda (7”00).

Francesca Grana/FIDAL

60 m hs uomini – Dopo l’argento nel lungo del diciannovenne Mattia Furlani, ecco quello nei 60 a ostacoli del ventunenne romano Lorenzo Simonelli, che ha impressionato per quella potenza e rapidità di azione che in tutte e tre le prove sostenute in questo Mondiale (batterie, semifinale e finale) gli hanno permesso di rimediare a partenze non perfette. In finale l’allievo di Giorgio Frinolli ha migliorato per la quarta volta nel 2024 il primato italiano portandolo a 7”43. Meglio ha fatto solo lo statunitense recordman del mondo Grant Holloway (7”29), in un podio completato dal francese Just Kwaou-Mathey (terzo in 7”47). Non c’era mai stato un ostacolista azzurro sul podio mondiale indoor. In semifinale si era qualificato con 7.48, al terzo posto e con il terzo tempo in totale.

400 metri donne – È la serata di un altro record del mondo per l’olandese davvero volante Femke Bol con 49”17 nei 400 metri, sette centesimi in meno del suo 49”24 di due settimane fa.

400 metri uomini – Al maschile i 400 metri piani si traducono invece in una lezione di umiltà per Karsten Warholm, che passa al primo giro di 200 metri in meno di 21 secondi per poi subire la rimonta nel finale del belga Alessandro Doom (45”25, primato nazionale, contro 45”34). 

3.000 metri donne – Due sconfitte che scottano per l’Etiopia, che partiva favorita con Gudaf Tsegay tra le donne e Selemon Barega tra gli uomini. Ritmi alti nella finale femminile: 2’48”83 / 1.000 n, 5’35”78 / 2.000. Quando tutto sembra deciso dall’assolo della Tsegay, piomba in rettilineo il cambio micidiale della statunitense Elle St. Pierre: 8’20”87, terzo tempo di sempre e record del continente americano; Tsegay seconda in 8’21”13, Beatrice Chepkoech (KEN) terza in 8’22”68. Onore a Ludovica Cavalli: ha provato a tenere il ritmo forsennato della finale («una gara di aliene» dirà tra le lacrime ai microfoni RAI di Elisabetta Caporale), pagando questo coraggio nella seconda parte, e ha chiuso tredicesima in 8’48”46. 

3.000 metri uomini – Un europeo non vinceva un mondiale indoor dei 3.000 metri dai tempi dei due successi consecutivi di Genny Di Napoli, l’ultimo dei quali 29 anni fa. Ci è riuscito l’irlandese Josh Kerr, che dopo aver battuto Jacob Ingebrigtsen nei 1.500 metri dei Mondiali di Budapest 2023 ha aggiunto un’altra “vittima” eccellente: l’etiope Selemon Barega. I tempi: 7’42”98 per Kerr, 7’43”59 per Yared Nuguse (USA), 7’43”64 per Barega, che aveva più volte provato a fare selezione con cambi di ritmo violenti mentre alle sue spalle si moltiplicavano spinte e contatti. Pietro Arese è settino in 7’46”46, Federico Riva è undicesimo in 8’02”66. 

Salto con l’asta donne – Termina a 4,40 l’avventura mondiale di Roberta Bruni, decima con tre errori alla misura di 4,55 m e purtroppo lontana dalle misure stagionali (4,65 il 14 febbraio) e dalla brillantezza di condizione del “duello” con Elisa Molinarolo a suon di record italiani. A vincere è la britannica Molly Caudero (4,80 m) davanti alla neozelandese Eliza McCartney (4,80 m) e alla statunitense Katie Luna (4,75 m).

Salto triplo uomini – Ancora tra i migliori al mondo Emmanuel Ihemeje nel triplo: l’azzurro chiude quinto con 16,90 m, dopo essere stato quinto e ottavo nelle ultime due rassegne iridate all’aperto, mentre il successo è del campione mondiale outdoor Hugues Fabrice Zango (Burkina Faso) con 17,53.

Mondiali indoor: le altre gare degli azzurri

800 metri donne / semifinali – Esce a testa alta Eloisa Coiro, quarta in semifinale in 2’00”13. 

800 metri uomini / semifinali – Si qualifica per la finale Catalin Tecuceanu, secondo nella sua semifinale con 1’48”13.

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