E bravo Andreino! Sì, Andrea Lalli domenica primo a Fiuggi nella “Festa del Cross”, che ha risollevato il morale di noi aficionados dopo che si erano viste tante ombre scure tagliare per primi i vari traguardi, almeno guardando il tutto su Raisport.
Andrea Lalli per chi l’avesse scordato è l’unico italiano ad avere vinto un campionato europeo di corsa campestre da junior, under 23 e assoluto, dunque un atleta che con la specialità ha sempre qualcosa da dire.
Si sa però che il fantasmagorico mondo della maratona affascina tutti, pertanto pure lui si è fatto attirare dai 42 km e 195 m.
Lo abbiamo già visto in azione qualche volta, per ultimo a Torino a novembre, ora ci riprova a Rotterdam, nel frattempo farà un test a Roma domenica prossima.
Ora Andrea si goda questa vittoria che lo porta con le Fiamme Gialle e l’Esercito il prossimo anno a prendere parte alla Coppa Campioni di cross.
La giornata, vista sempre in tv, non è stata di quelle che passano alla storia, tantissime gare, sotto un cielo plumbeo gonfio di pioggia e con un vento davvero impetuoso.
Sì è visto vincere la Jepkurgat tra le donne. Il titolo di campionessa d’Italia è andato a Sara Dossena, meglio conosciuta come Sary Dos, bene Svetlana Reina tra le junior per la gioia di Giorgio Rondelli che ha trascorso una vita tra pane e cross e nonostante fosse impegnato come voce tecnica televisiva, ha potuto urlare e seguire la sua allieva sotto la pioggia…
Meno bene, dal mio punto di vista, Yema Crippa (il titolo jr è suo), secondo dietro un keniano non di certo eccelso come Edwin Melly.
Tra gli allievi non poteva mancare Marta Zenoni (donne) e Mfamara (uomini), la figlia d’arte Nadia Battocletti prima tra le cadette. A squadre nella combinata Trieste Atletica (uomini) e Atl Brescia (donne).
Una domenica senza sussulti, ma se avete letto bene nelle pieghe dei quotidiani sportivi, vi sarete accorti che Usain Bolt ha corso i 400 metri a Kingston in Giamaica nel Foster Classic. Visto il filmato su youtube il “lampo” è parso piuttosto appesantito e carico di lavoro. Il suo crono, non di certo entusiasmante: 46”37.
Occorre però tenere presente che ha fatto meglio del 2008 e nel 2013 quando corse in apertura di stagione i 400.
Due considerazioni: la prima Bolt corre e si esprime anche in Patria. Vuol essere un messaggio per qualche nostro azzurro? La risposta è: sì.
La seconda avesse corso contro il nostro Matteo Galvan le avrebbe buscate. Sai che titoli sui quotidiani e in tv? Sogni…. Sì che forse muoiono all’alba.