Corsie vuote e bagarre sono i due leit motiv della seconda giornata dei Mondiali di atletica a Eugene. La corsia vuota è la numero 4 della semifinale numero 3 dei 100 m piani: con un forfait si è conclusa l’avventura mondiale di Marcell Jacobs, al quale i medici federali hanno impedito di proseguire. Tripletta degli Stati Uniti: Fred Kerley (secondo a Tokyo 2020) è campione del mondo con 9”86, argento a Marvin Bracy 9”88, bronzo a Trayvon Bromell 9”88. Nessun europeo nella finale degli “uomini-jet”.
Arrivi concitati
La bagarre caratterizza il mezzofondo femminile sia nei 1.500 m sia nei 10.000 m. Nella semifinale dei 1.500 m Gaia Sabbatini si ritrova all’ingresso nel rettilineo finale nella stessa posizione chiusa, all’interno, della batteria del giorno prima. Sbraccia per non calpestare il cordolo e così facendo sposta l’ugandese Winnie Nanyondo, che cade. L’azzurra, poi squalificata, se ne rende conto solo in zona mista, quando Elisabetta Caporale le mostra il replay dell’azione.
La finale dei 10.000 m donne si risolve in un furioso sprint a quattro: l’etiope Letesenbet Gidey vince il proprio primo titolo mondiale dopo l’argento a Doha 2019. Lo fa in 30’09”94 precedendo le keniane Hellen Obiri (30’10”02) e Margaret Chelimo Kipkemboi (30’10”07) oltre alla campionessa mondiale 2019 e olimpica, l’olandese Sifan Hassan (30’10”56). La bagarre si era scatenata negli ultimi 10 metri quando Gidey ha iniziato a virare dalla prima alla seconda corsia allungando il braccio destro verso la spalla di Obiri, ostacolandone la trattoria. Il tempo di Letesenbet Gidey è “all comers” USA, il più veloce in assoluto sul suolo statunitense. «Gli ultimi 20 metri per me sono stati terribili, perché ho provato ad allungare, ma Gidey mi stava bloccando» ha dichiarato Obiri.
Le finali della seconda giornata
100 uomini (VENTO – 0,1) – Fred Kerley (USA) 9”86; 2. Marvin Bracy (USA) 9”88; 3. Trayvon Bromell (USA) 9”88.
10.000 m donne – 1. Letesenbet Gidey (ETH), 30’09”94; 2. Hellen Obiri (KEN) 30’10”02; 3. Margaret Chelimo Kipkemboi (KEN) 30’10”07;
Lungo uomini – 8,36 m contro 8,32 m. Per quattro centimetri in più, ottenuti proprio nell’ultimo salto (vento +0,5), il cinese Wang Jianan (fino a quel momento quinto con 8,03) sorpassa il fenomeno greco Miltiadis Tentoglou, campione olimpico, mondiale indoor ed europeo. Bronzo al decatleta svizzero Simon Ehammer.(8,16/+0,5)
Peso donne – La gara è appena cominciata ed è già finita: Chase Ealey lancia subito a 20,49 m. Seconda la cinese Gong, (20,39 m alla quinta prova), terza l’olandese Jessica Schilder, con 19,77 m, record nazionale.
Martello uomini – 1. Paweł Fajdek (POL), 81,98 M; 2. Wojciech Nowicki (POL), 81,03 m; 3. Eivind Henriksen (NOR), 80,87 M;
Gli altri azzurri in gara
100 donne – Zaynab Dosso ce l’ha fatta: sarà tra le 24 semifinaliste dei 100 m piani nella notte tra domenica e lunedì, quando poi sarà in programma anche la finale. Ce la fatta per un centesimo: 11”26 (+0,2).
1.500 m donne / semifinali – Gaia Sabbatini squalificata a seguito del contatto con l’ugandese Winnie Nanyondo, che cade e si ritira.
400 m hs uomini/ batterie – Con 50”18 Mario Lambrughi è il primo escluso dalle semifinali.
Alto donne / Qualificazione – Grande la condizione manifestata da Elena Vallortigara, la migliore in qualificazione, dove raggiunge per prima 1,93 m, misura di accesso alla finale.
Triplo donne / Qualificazione – Con 13,63 m (+0,4) Ottavia Cestonaro rimane lontana dall’accesso alla finale.