Se n’è andato “Pirì”, direttore di corsa della 100 km del Passatore

Se n’è andato “Pirì”, direttore di corsa della 100 km del Passatore

20 Dicembre, 2021
Il direttore di corsa della 100 km più famosa al mondo se n’è andato nel primo pomeriggio di domenica 19 dicembre all’ospedale di Faenza, dov’era nato novant’anni fa.

Pietro Crementi detto Pirì, storico direttore di corsa della 100 km del Passatore, se n’è andato nel primo pomeriggio di domenica 19 dicembre all’ospedale di Faenza, dove era ricoverato da venerdì 17 dicembre per accertamenti resi necessari dal progressivo aggravarsi delle condizioni di salute nell’ultimo mese. Aveva compiuto 90 anni il 19 settembre scorso. Era infatti nato in quel giorno del 1931 a Borgo Dulbecco, oggi pieno territorio di Faenza. 

«Il ricovero si era reso necessario per le crescenti difficoltà ad alimentarsi e idratarsi a causa del peggioramento dell’ernia iatale di cui soffriva da tempo – ha detto a Correre.it la moglie, Tatiana Khitrova, segretaria della 100 km del Passatore -. Pirì se n’è andato nel sonno – ha aggiunto -: aveva appena parlato con un medico dopo una visita e poco dopo che si era addormentato il suo cuore ha cessato di battere.»

Pirì con Giorgio Calcaterra
La carriera 

Cavaliere (2000) e poi commendatore (2008) della Repubblica, Pirì era uno dei membri fondatori della 100 km del Passatore, di cui è stato per circa mezzo secolo direttore di gara e anima stessa della manifestazione, con una competenza e una passione che gli avevano fatto meritare anche i premi “Una vita per lo sport” e “Alla carriera”, oltre alla distinzione onorifica di “Faentino sotto la Torre” nel 2012.

Pirì tra Marco Menegardi e Nikolina Sustic, vincitori dell’ultima edizione del Passatore (2019) 
Così nacque la Firenze-Faenza 

In occasione del suo novantesimo compleanno, aveva ricordato a Correre.it l’origine della 100 km del Passatore da Firenze a Faenza, la gara a cui è stato legato per tutta la vita: «Con Alteo Dolcini fondammo la Società del Passatore, con lo scopo di propagandare tutto ciò che è “Romagna”: cultura, sport, gastronomia. Mi occupai di redigere lo statuto e di adottare il famoso motto: “Sol da dê, gnit da cmandê” (solo dare, niente da comandare, nel senso di “pretendere”), che era poi il motto che il poeta Spallicci aveva dato ai Canterini di Forlì. È il “salto” della mia vita. Nel 1973 Dolcini e Checco Calderoni ebbero la grande idea di organizzare la prima cento chilometri del Passatore, da Firenze a Faenza».

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