L’occasione non poteva sfuggire a chi scrive. Arma di Taggia (dove mi trovo) dista poco meno di 10 km dal campo sportivo comunale di Sanremo, dove Filippo Tortu si sta allenando in questa settimana. Così d’accordo con babbo Salvino si fissa l’appuntamento per l’ora di pranzo, non per mettersi al desco, ma per seguire l’allenamento in un campo sportivo comunale ubicato sul mare. La giornata ha connotati prettamente primaverili: caldo e la voglia di rimanere all’aperto a godersi il tepore dei raggi di sole. La famiglia Tortu arriva puntualissima. Composta dai fratelli Filippo e Giacomo e babbo Salvino. All’entrata del Campo Sportivo un gruppetto di ragazzini è in trepida attesa: fotografie di rito, autografi, interviste via smartphone, e Pippo Tortu sorriso sulle labbra non si fa di certo pregare.
Un paio di annotazioni sull’impianto sanremese: è posto in una zona direttamente sul mare, a fianco a un campo di calcio e uno di baseball. Inaugurato nel 2013, ha otto corsie. “E’ frequentato solo dalle cinque di sera in poi – ci informa il custode -, “qui trova spazio la Maratona di Sanremo”. Osservando bene s’intuisce che il prato è terreno di conquista del football americano e del rugby, le tipiche porte ne sono l’esempio.
Pippo Tortu è reduce dalla stagione indoor, culminata con il nuovo primato personale sui 60 al coperto (6”58 il 20 gennaio ad Ancona) e con la gara di Berlino del 1 febbraio. Allora il sottoscritto pensa che sarà un allenamento defaticante, di “scarico” come si dice in gergo. Babbo/coach conferma e aggiunge: “Sì, ma di almeno 90’! E allora ci si siede a bordo pista. Si comincia. Pippo, Jack e Salvino partono per un giro di riscaldamento. Spunta poi una bellissima palla medica peso 3 kg. A cosa serve? Si lancia verso il cielo, il più in alto possibile, oppure davanti a sé il più lontano che si può, ancora, si butta alle spalle. Serve per irrobustire pettorali e dorsali. Garantisco che l’azzurro primatista italiano dei 100 m con 9”99 scagliava la sfera più lontano. Il tutto era intervallato con frequenti corse su distanze brevi, ma sempre con la sfera trattenuta con le mani in avanti. Un esercizio molto complicato ci ha spiegato l’allenatore, specie se oltre a trattenere la palla con le mani, mentre si corre, le braccia vanno avanti e indietro a stantuffo.
Nel frattempo nell’impianto sono arrivati altri giovani che si sono accomodati sulle tribune e seguono con molto interesse questi esercizi. Il finale, se così si può chiamare, è costituito da partenze e corse tutte in curva: Che cosa vorrà mai dire? “Quest’anno Pippo correrà anche i 200, ci conferma il papà. Svelato, per così dire, l’arcano l’interesse per vedere Filippo prendere il via e muovere i pistoni del suo grande motore si fa ancora più vivo. Sono sei in tutto le prove di sprint. Va via veloce come il vento, dietro a debita distanza Giacomo, ma quello che più stupisce è babbo Salvino che piazza una curva da sogno. Precisazione: Salvino Tortu è un ex velocista da sub 11, ma ora ha 60 primavere portate alla grandissima, lo dimostra per come sa ancora esprimersi in pista.
Stop? Finito? Manco per sogno c’è ancora una robusta dose di autografi, selfie e fotografie. Pippo Tortu sorriso sulle labbra, si sottopone di buon grado, dimostrando semplicità e leggerezza, la stessa arma che sfodera quando si allena e quando gareggia. “Domani, – ci informa il padre – verranno 200 ragazzini delle scuole a vedere l’allenamento”.
Nel pomeriggio ospite di Radio Italia, ha invece conosciuto Patty Pravo. Siamo o non siamo a Sanremo! Pensiero Stupendo, cantata dalla mitica Patty, è una sorta di colonna sonora prima dei grandi appuntamenti in pista del “bimbo con le ali”.