Mondiali di Eugene: una gara per indomiti guerrieri

Mondiali di Eugene: una gara per indomiti guerrieri

14 Luglio, 2022
Foto: Francesca Grana

Time is running out: manca sempre meno dall’avvio dei Campionati Mondiali di atletica leggera di Eugene (Oregon, Stati Uniti), in programma dal 15 al 24 luglio 2022 presso lo storico stadio – ma rimesso completamente a nuovo – Hayward Field.

Clicca qui per la nostra guida ai Mondiali di Eugene.

Il direttore tecnico della delegazione azzurra, Antonio La Torre, ha incontrato la stampa all’Erb Memorial Union, nel complesso della University of Oregon, insieme ai campioni olimpici dei 100 metri, Marcell Jacobs, e di salto in alto, Gianmarco Tamberi, insieme al responsabile dell’Area Comunicazione Fidal, Marco Sicari.

Se siamo qui è per giocarci tutte le nostre carte, con la determinazione di portarci a casa il miglior risultato possibile” scopre subito le proprie carte il poliziotto re della velocità.

“Stiamo continuando a lavorare per sistemare il fastidio che mi ha limitato nelle ultime settimane e che abbiamo capito derivare da un problema posturale della schiena; un problema che ho sin da quando ero bambino e che ciclicamente si ripresenta… sempre nei momenti migliori” scherza Jacobs senza perdere il sorriso.

La voglia di gareggiare è tantissima e considero il primo turno dei 100 metri come il mio vero esordio stagionale, dal momento che finora dopo ogni gara mi sono sempre dovuto fermare per cercare di risolvere il fastidio” prosegue Jacobs.

Presentarmi ai Mondiali da campione olimpico è un onore, non un peso: mi dà energia e significa che abbiamo lavorato bene per arrivare sin qui. La responsabilità e le pressioni nei miei confronti me le vivo come uno stimolo per fare ancora meglio”.

“Gli americani sono forti e giocheranno in casa, ma anche l’anno scorso avremmo tutti puntato su Trayvon Brommel, che invece non è nemmeno entrato in finale. In gare come queste possono succede tante cose, io baderò solo a me stesso. Mi presento qui col 24° tempo di accredito, mi chiedete quante posizioni penso di recuperare?” riflette Jacobs.

“23!” risponde al suo posto un sorridente Tamberi, secondo dei cinque azzurri attesi alla riconferma sul gradino più alto del podio.

Farò come a Tokyo: penserò a un turno alla volta. E alla staffetta: non mi è mai passato per la testa di rinunciarci, siamo una vera squadra e vogliamo riconfermarci. Fino a questo punto della stagione ho dovuto correre col freno a mano tirato, ma nelle ultime prove di 30 m con partenza dai blocchi sono riuscito a spingere senza sentire alcun dolore, siamo sulla strada giusta. A che percentuale di stato di forma mi sento? Be’, se oggi mancano due giorni alle gare mi sento al 97%, domani mi sentirò al 98%, il giorno della batteria al 99% e il giorno della finale al 100%!” risponde Jacobs ai giornalisti presenti in sala.

Un destino incrociato quello delle due stelle azzurre che, dopo aver vinto a Tokyo a distanza di pochi minuti in quell’indimenticabile 1 agosto 2021, hanno condiviso un avvicinamento tribolato all’appuntamento clou della stagione 2022, dove esordiranno nel giro di poche ore, venerdì 15 luglio: 19.10 ora italiana (10.10 ora locale) Gianmarco Tamberi (e Marco Fassinotti) nella qualificazione del salto in alto; 03.50 ora italiana (18.55 ora locale) Marcell Jacobs (e Chituru Ali) nella batteria dei 100 m.

“Condividiamo anche la stessa voglia di confermarci” le prime parole del campione olimpico Gianmarco Tamberi.

“Prima di partire le ho provate tutte per risolvere il problema a gamba di stacco, ho anche posticipato la partenza per fare ulteriori accertamenti. Una volta partito, mi sono detto avrei accettato il problema e ci avrei convissuto. Si tratta di una irritazione del nervo del retto femorale: sento come la puntura di uno spillo quando vado a cercare l’accelerazione più violenta, che è la caratteristica principale della mia rincorsa. Finora mi ha senza dubbio limitato, ma so che quando indosso la maglia azzurra mi trasformo, riesco a essere un guerriero. Mi dà una carica pazzesca e riuscirò a non badarci, devo solo essere bravo a trovare il modo giusto di saltare. Qualsiasi cosa succeda o non succeda prima, è qui, in questo tipo di gare, che si decide la stagione” spiega Tamberi.

“Il livello di condizione è migliore di quello di Ostrava, sinora la mia migliore gara dell’anno (2,30 m saltati lo scorso 31 maggio, ndr). Se Marcell se la dovrà vedere con gli americani che giocano in casa e potranno contare sul sostegno del pubblico, la mia forza è sempre stata quella di portare il pubblico dalla mia parte. Non dimentichiamoci che comunque anche nella mia gara ce ne sono due fortissimi, Harrison e McEwen, oltre al coreano Woo. Non chiedetemi di parlare delle presunte “liti familiari” degli ultimi giorni, che per altro non ci sono mai state. Penso solo alla gara, tutto il resto sono solo distrazioni” taglia corto Tamberi.

Marcell e Gianmarco sono due condottieri, come altro potremmo chiamarli? Avrebbero potuto prendersi un anno sabbatico e invece, pur con un percorso di avvicinamento non perfetto, hanno deciso di presentarsi all’appuntamento iridato. Coraggio, la parola che uso per definirli è coraggio” apre così il proprio intervento il direttore tecnico della squadra italiana Antonio La Torre.

Jacobs e Tamberi sono due indomiti guerirei che ci hanno messo l’anima per arrivare sin qui, spero che gli altri ragazzi riescano ad apprendere un po’ della loro consistenza caratteriale, e dico caratteriale perché la propria consistenza tecnica l’hanno tutti già dimostrata per essere convocati. Umiltà e testa alta, questo mi aspetto dalla squadra” prosegue il DT.

“Sono comunque tanti i campioni olimpici che non se la passano bene nel ranking mondiale o che qui a Eugene esordiranno o quasi. Noi ci presentiamo con 60 atleti, anche se erano 82 quelli che ne avrebbero avuto diritto, limitati poi da problematiche varie. Considerando che Mondiali ed Europei non si sono mai disputati così vicini, nel giro di un mese, e che la stessa Olimpiade ricade poi all’interno dello stesso anno solare, non mi permetto certo di andare a discriminare su scelta di certi allenatori di far disputare i soli Europei (Monaco di Baviera, 15-21 agosto 2022) ai propri atleti. Non è assolutamente una scelta provinciale e di ripiego, piuttosto un passaggio le Olimpiadi di Parigi 2024, che per tutti restano il vero faro della programmazioneconclude La Torre.

Articoli correlati

Eugene 2022: che “master” ai Mondiali

27 Luglio, 2022

Dai 36 anni in dicembre del fenomeno Shelly-Ann Fraser-Pryce ai 49 anni della marciatrice australiana Kelly Riddicknon sono mancati atleti “in età da Master (35 anni e oltre)” tra i protagonisti dei Campionati mondiali di atletica 2022 La rivista Correre si occupa anche dell’attività atletica del settore Master. Per questo conserviamo la tradizione di analizzare […]

Tutti i numeri dei Mondiali di Eugene

26 Luglio, 2022

Dopo il bilancio della spedizione azzurra, ecco una sintesi in cifre del valore tecnico dei Campionati mondiali di atletica appena conclusi Nella sua più che centenaria storia (inaugurato nel 1919), il campo di atletica dell’Università dell’Oregon (poi intitolato a Bill Hayward, capo allenatore della stessa università dal 1904 al 1947) di primati e grandi atleti […]

Bilancio azzurro a Eugene 2022

25 Luglio, 2022

Settore per settore, proviamo a valutare la partecipazione italiana ai Campionati mondiali di atletica. “Facciamolo Stano”. “Stano ma vero”. “Lo Stano caso della marcia”. “Vado al Massimo”.  Titoli presi dai quotidiani di lunedì 25 luglio, che incensano ed esaltano giustamente l’impresa di Massimo Stano, che riconferma l’oro olimpico dello scorso anno. L’unico dei cinque vinti […]

Eugene 2022 chiude con due record del mondo

25 Luglio, 2022

Dopo la mattina contrassegnata dall’oro del nostro Massimo Stano (marcia 35 km), l’ultimo pomeriggio di gare all’Hayward Field si è trasformato in uno show. Due i record mondiali: Duplantis nell’asta (6,21 m) e Tobi Amusan nei 100 a ostacoli donne (12”12).  Fuochi d’artificio nell’ultima giornata dei Campionati mondiali di Eugene 2022: i big non deludono. […]