Dopo la mattina contrassegnata dall’oro del nostro Massimo Stano (marcia 35 km), l’ultimo pomeriggio di gare all’Hayward Field si è trasformato in uno show. Due i record mondiali: Duplantis nell’asta (6,21 m) e Tobi Amusan nei 100 a ostacoli donne (12”12).
Fuochi d’artificio nell’ultima giornata dei Campionati mondiali di Eugene 2022: i big non deludono. Prima di fare le valigie e riprendere la via della Diamond League e (non per tutti) degli Europei di Monaco di Baviera, il mondo dell’atletica lascia in dono al “tempio” Hayward Field due record del mondo, uno atteso, uno a sorpresa: quello “atteso” arriva nella pedana dell’asta, dove le scommesse non erano su “chi vince”, ma su “a che misura arriverà Armand Duplantis”. La risposta è il record del mondo: 6,21 metri, ed è un caro ricordo aver visto nascere questo fenomeno agli Europei Under 20 di Grosseto 2017, quasi esattamente cinque anni fa (20-23 luglio 2017).
Il record in qualche modo “a sorpresa” arriva invece dalle barriere alte femminili: nella semifinale dei 100 a ostacoli, la nigeriana Tobi Amusan (quarta sia ai Giochi di Tokyo sia nel Mondiale di Doha 2019) trova il suo “giorno dei giorni” e taglia il traguardo in 12”12 (vento +0.9, precedente: 12”20, Kendra Harrison, USA, 22 luglio 2016, Londra). In finale la Amusan corre addirittura in 12”06, ma il vento è superiore al limite consentito di 2 metri al secondo e si deve “accontentare” di vincere il Mondiale.
Parata di big all’Hayward Field
Il mezzofondo ha proposto la rivincita di Jacob Ingebrigtsen nei 5.000 metri e la vittoria più sudata del previsto di Athing Mu, che negli 800 metri ha concluso con il miglior crono mondiale 2022 (1’56”38), ma con solo 8 centesimi di vantaggio sulla britannica Hodgkinson, al termine di un’estenuante volata.
Due gli atleti che nell’ultima giornata hanno confermato l’oro olimpico col titolo mondiale: la tedesca Malaika Mihambo, prima nel lungo con 7,12 m (vento +1.0) e il nostro Massimo Stano, re della 35 km di marcia.
La finale della 4×400 donne vede l’Italia settima con un 3’26”45, terzo tempo italiano di sempre (3:25”16 il record nazionale, a Rio 2016) e miglior crono azzurro nei Mondiali. L’oro va agli Stati Uniti grazie anche a un’altra superba prova di Sydney McLaughlin (oro e record mondiale dei 400 a ostacoli), alla quale il cronometraggio ufficiale attribuisce una frazione da 47”91.
Le finali della decima e ultima giornata
800 m donne
1. Athing Mu (USA), 1’56”30;
2. Keely Hodgkinson (GBR), 1’56”38;
3. Mary Moraa (KEN), 1’56”71;
5.000 m uomini
1. Jakob Ingebrigtsen (NOR), 13’09”24;
2. Jacob Krop (KEN), 13’09”98;
3. Oscar Chelimo (UGA), 13’10”20;
100 m a ostacoli donne
1. Tobi Amusan (NGR), 12”06;
2. Britany Anderson (JAM), 12”23;
3. Jasmine Camacgo-Quinn (PUR), 12”23;
Lungo donne
1. Malaika Mihambo (GER), 7,12 m (vento +1 m);
2. Ese Brume (NGR), 7,02 m (+1,1 m);
3. Leticia Oro Melo (BRA), 6,89 m (+1,1 m);
Asta uomini
1. Armand Duplantis (SWE), 6,21 m (record del mondo);
2. Christopher Nilsen (USA), 5,94 m;
3. Ernest John Obiena (PHI), 5,94 m;
Decathlon uomini
1. Kevin Mayer (FRA), 8.816 punti;
2. Pierge Lepage (CAN), 8.701 p.;
3. Zachary Zimiek (USA), 8.676 m;
4×400 m uomini
1. USA (Godwin, Norman, Deadmon, Allison), 2’56”17;
2. JAM (Bloomfield, Allen, Powell, Taylor), 2’58”58;
3. BEL (D.Borlée, Watrin, Doom, K.Borlée), 2’58”72;
4×400 m donne
1. USA (Diggs, Steiner, Wilson, Mclaughlin), 3’17”79;
2. JAM (Mcleod, Russell, Mcpherson, Young), 3’20”74;
3. GBR (Ohuruogu, Yeargin, Knight, Nielsen), 3’22”64;
Gli azzurri in gara
4×400 m donne / finale
7. Italia (Polinari, Folorunso, Troiani, Mangione), 3’26”45;