Tutto l’Equipaggiamento di cui il vero Trailer non può fare a meno

Tutto l’Equipaggiamento di cui il vero Trailer non può fare a meno

21 Marzo, 2018

L’EQUIPAGGIAMENTO È UNO DEI TRATTI DISTINTIVI DEL TRAIL RUNNING.

Il trail running. Quando comincerete ad allungare le distanze di allenamento e di gara, vi accorgerete al pari delle scarpe che zaino, soprattutto, ma anche borracce e bastoncini diventeranno parte integrante del vostro corredo. Ecco una breve guida all’acquisto:

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[gdlr_tab title=”Zaino”]

per un trailer lo zaino è come il guscio per una tartaruga: indispensabile, per contenere il materiale obbligatorio (regolamento), riserve idriche ed eventuali alimenti. il mercato ormai ne propone infiniti modelli e versioni con infinite caratteristiche, ma prima di procedere all’acquisto è indispensabile individuare esattamente l’uso che si ha intenzione di farne. la prima distinzione, infatti, riguarda la sua capacità espressa in litri; normalmente per gare di trail fino alle 12 ore, senza stringenti regole riguardanti il materiale obbligatorio, un 5 l potrebbe essere sufficiente, mentre oltre le 15 ore o per gare in completa autosufficienza alimentare meglio orientarsi verso un 10-12 l. un’altra caratteristica essenziale per uno zaino da trail è l’aderenza al proprio corpo: deve essere una seconda pelle, nessuna parte di essa deve risultare in movimento durante la corsa.

Cosa chiedere allo zaino:

  • leggerezza
  • aderenza al corpo
  • numerosi scomparti per gel, barrette e altri alimenti
  • accessibilità ai suddetti vani in maniera rapida ed efficace
  • capacità idrica minima 1 l
  • rapidità nel riempimento o rabbocco idrico; ultimamente la maggioranza delle aziende si stanno orientando sul posizionamento frontale delle riserve idriche (sullo spallaccio)
  • un ottimo zaino deve permettere al trailer di portare a termine una gara senza doverselo togliere nemmeno una volta

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[gdlr_tab title=”Contenitori idrici”]

l’autosufficienza idrica è una delle caratteristiche che contraddistinguono un trailer. senza una riserva idrica difficilmente riusciremmo a portare a termine una gara di trail. attualmente esistono essenzialmente 2 metodi per trasportare una riserva d’acqua: sacca idrica (vescica) posizionata all’interno dello zaino o borracce, normalmente collocate in posizione frontale sugli spallacci dello zaino.

Vantaggi sacca idrica: il suo posizionamento, nella parte posteriore dello zaino, non impedisce il movimento delle braccia; la capacità può arrivare ai 2 l; essendo flessibile si adatta meglio al corpo.

Svantaggi sacca idrica:

il suo posizionamento, nella parte posteriore dello zaino, non rende particolarmente agevole il suo rabbocco ai ristori, costringendo il trailer a sfilarsi lo zaino, aprirlo e riempire la sacca lentamente, possibilmente evitando di bagnare lo zaino e il suo contenuto; il contenitore e il tubo di plastica possono trasmettere cattivi sapori che sotto sforzo posso provocare sensazioni di nausea; il tubo e la valvola per bere sono soggette alla formazione di alghe e muffe e vanno pertanto puliti periodicamente con bicarbonato o amuchina.

Vantaggi borraccia:

il suo posizionamento, nella parte anteriore rende velocissimo il rabbocco non costringendo il trailer a togliersi lo zaino; la pulizia e la manutenzione sono praticamente

nulli; non trasmette cattivi sapori; l’utilizzo di sali o miscele di maltodestrine non ne compromette l’usura e il funzionamento.

Svantaggi borraccia:

il suo posizionamento, nella parte anteriore impedisce leggermente il movimento delle braccia, soprattutto in discesa; la sua capacità non supera i 0,75 l (1,5 l la coppia), che possono risultare scarsi per tratti di gara particolarmente lunghi e assolati; essendo costruita con materiale rigido, anche se vuota mantiene il suo ingombro originale.

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[gdlr_tab title=”Bastoncini”]

l’utilizzo dei bastoncini, telescopici o meno, può essere di aiuto, soprattutto oltre una certa distanza o su salite particolarmente ripide. l’offerta si è moltiplicata negli ultimi anni, soprattutto sul fronte dei bastoncini telescopici, che possono con più facilità essere assicurati allo zaino. specie quando molto stanchi, il bastoncino può essere utile anche in discesa. Su terreni particolarmente tecnici, infatti, questo strumento può essere indispensabile per bilanciare il corpo proiettato verso il basso, proprio come nello sci alpino.

Requisiti:

  • leggerezza, assicurata soprattutto dal materiale in carbonio, mentre l’alluminio garantisce più resistenza e una rigidità che alcune situazioni può essere d’aiuto;
  • rigidità,
  • impugnatura confortevole e anti sudore (il sughero è il materiale più indicato);
  • laccetti e fasce al polso. a differenza del nordic walking, il bastoncino deve essere svincolato dal polso, così da permetterne un’impugnatura differente su ogni terreno, ma la presenza di una fascia consente il rilassamento delle mani e degli avambracci, che possono evitare di rimanere costantemente in tensione per mantenere salda la presa sul bastoncino; a questa ci penserà il polso in tutti quei tratti facili in cui non è richiesta un’impugnatura con forza.
  • sull’assenza di “ranelle” anti sprofondamento, (anello “a racchetta” attorno alla punta del bastoncino) le “dottrine” divergono. C’è chi le ritiene utili solo su percorsi nevosi o sabbiosi e chi invece le considera un’utile protezione per evitare che il bastoncino affondi improvvisamente, per la presenza improvvisa di un tratto di fondo molle.

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[gdlr_tab title=”Scarpe”]

La scelta della calzatura per una prova di trail running deve tenere in considerazione il tipo di percorso:

  • collinare o con difficoltà tecnica lieve o contenuta: scarpa da trail leggera o da road running categoria A4;
  • breve chilometraggio: modelli dotati di aderenza e buona presa sul terreno, di peso contenuto
  • trail media distanza: per il trail runner esperto modelli leggeri, dotati di buona aderenza, che non appesantiscano l’andatura; per il trail runner principiante, modelli protettivi;
  • trail lungo: oltre le dieci ore di gara a tutti è consigliabile di calzare una scarpa protettiva e di buona stabilità;
  • deserto: se la gara è solo su sabbia, la scarpa potrà essere anche da road running A3 con il supporto delle ghette, se invece il deserto alterna sabbia, roccia e pietra, in tal caso è preferibile una calzatura da trail.

 

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Leggi anche:
Trail runner: salite e forza che fanno bene a tutti

 

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