Davide Tirelli, uno dei soli tre italiani più forti di Crippa nei 1.500 metri

Davide Tirelli, uno dei soli tre italiani più forti di Crippa nei 1.500 metri

09 Agosto, 2020
Foto Jader Consolini

Citato nelle cronache del personal best di Crippa a Rovereto, Davide Tirelli è il terzo italiano di sempre nei 1.500 metri dopo Di Napoli e Mei. Prese parte ai Mondiali di Tokyo 1991, ma non ai Giochi di Barcellona, nonostante ne avesse ottenuto il minimo di partecipazione. Ancora oggi gareggia come master.

Con il tempo di 3’35”26 ottenuto il 5 agosto a Rovereto (TN), Yeman Crippa è diventato il quarto miglior italiano di sempre nei 1.500 metri. Nei commenti al risultato, infatti, è stato precisato che meglio dell’atleta trentino hanno fatto solo Gennaro Di Napoli (3’32”78, primato italiano), Stefano Mei (3’34”57) e Davide Tirelli (3’34”61).

Top runner ieri, master oggi

Di Napoli e Mei sono ben conosciuti dagli appassionati. Di Davide Tirelli (Verona, 12 agosto 1966), invece, che si misurò con loro più volte ai campionati italiani e in maglia azzurra, non tutti sanno che è ancora in attività come master e che nel mondo degli age-group si è preso ancora parecchie soddisfazioni.

Di questa sua seconda vita si è parlato su Correre di luglio 2017 in un ritratto scritto da Saverio Fattori: “Davide termina nel 2002 il primo segmento di carriera, ma gli stimoli mentali di certo non si esauriscono, viene tesserato dall’Atletica Avis Castel San Pietro Terme, sodalizio di amatori di alto livello che spesso vince i Campionati italiani di settore. Nel 2005 si aggiudica il titolo master sui 5.000 m a Comacchio, due anni dopo, da M40, sarà 5° ai Mondiali di Misano con un 15’02” che testimonia ancora grande efficienza. Niente male, ma teniamo sempre presente che Tirelli ha fatto anche i Mondiali “veri”. Nel suo curriculum atletico tante partecipazioni a manifestazioni internazionali, Goodwill Games, Campionati mondiali, Europei, Giochi del mediterraneo e Universiadi, manifestazione quest’ultima che, all’epoca, aveva ancora un certo prestigio e che nel 1991 gli valse un argento. Nello stesso anno raggiunge le semifinali ai Mondiali di Tokyo. Non erano tempi facili quelli, nemmeno in Italia, c’erano talenti grossi, Gennaro Di Napoli per citare il più cristallino e ancora Stefano Mei, un altro fenomeno, indomito e con qualche anno in più, tre per l’esattezza, uno che non faceva sconti a nessuno, dai 1.500 ai 10.000 m.” 

L’olimpiade mancata per un soffio

Con 22 maglie azzurre collezionate tra il 1988 e il 1996 Davide Tirelli ha preso parte, infatti, a quasi tutte le più grandi competizioni, tranne i Giochi olimpici, nonostante quel suo record personale da terzo posto all time sia stato ottenuto proprio a ridosso dell’appuntamento a cinque cerchi. Quel 15 luglio 1992, a Nizza, dal punto di vista cronometrico per Tirelli fu “il giorno dei giorni”, ma col senno di poi divenne un ricordo amaro.

Così Saverio Fattori ricorda quei giorni di vigilia dei Giochi olimpici di Barcellona: “Il Coni aveva fissato in 3’35” il minimo. Davide è presente ai meeting importanti, tra cui quelli nordici, che si svolgevano tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, tre 1.500 m in sei giorni: 3’37”5 a Helsinki, 3’37”6 a Stoccolma, 3’39”0 a Oslo, arrivando curiosamente sempre 4°, dietro all’élite mondiale.

Arriva il meeting di Nizza del 15 luglio, a due settimane dai Giochi di Barcellona, sembra il giorno magico, dodici alla partenza e una lepre incaricata di tenere alto il ritmo. Davide sta bene, passaggi regolari, Khirochi vince ma Tirelli non è molto dietro, è nella mischia, 8° posto, ma soprattutto c’è quel tempo che sembra valere Barcellona, il suo nuovo personale: 3’34”61; i sette davanti a lui parteciperanno tutti alla finale olimpica. Quel giorno a Nizza era presente anche il commissario tecnico italiano dell’epoca, Locatelli, che non andò a congratularsi per il risultato. Questo parve da subito un cattivo presagio e infatti la Federazione, non avendolo precedentemente iscritto ed essendo scaduti i termini di ammissione (questa fu la motivazione addotta) non lo inserì nella spedizione. Davide guardò le Olimpiadi in TV. Ai tempi non c’era Facebook e quella che sembrò una ingiustizia creò un’indignazione limitata e destinata a spegnersi in fretta. Singolare che per una volta un atleta fosse arrivato allo stato di grazia nel momento migliore, situazione non facile da ottenere e grande merito va dato anche al tecnico Ignazio Aresu per averne creato le condizioni. Ma non bastò. A volte la perfezione non basta”.

Tirelli nella top ten italiana dei 1.500 metri

Grazie al 3’34”61 di Nizza, ancora oggi Davide Tirelli è il terzo miglior italiano di sempre nei 1.500 metri, subito dopo due fenomeni come:

• Gennaro Di Napoli, che oltre al primato italiano ha realizzato altre 15 delle prime 20 migliori prestazioni italiane di sempre;

• Stefano Mei, capace nel 1986 di passare in meno di due settimane dal titolo europeo sui 10.000 m (Stoccarda, 26 agosto) a quel 3’34”57 (Rieti, 7 settembre) che era allora primato italiano sui 1.500 m.

Quarto di questa lista è ora Yeman Crippa, che con 3’35”26 precede di un centesimo Alessandro Lambruschini (3’35”27). Tra curiosità e ironia della sorte, prima della gara di Crippa a Rovereto la top ten italiana all time dei 1.500 m si chiudeva con il 3’36”18 di Massimo Pegoretti, suo allenatore (Roma, Golden Gala, 5 giugno 1996).

1.500 metri uomini – Lista all time Italiana

3’32”78 Gennaro Di Napoli, Rieti, 9 settembre 1990

3’34”57 Stefano Mei, Rieti, 7 settembre 1986

3’34”61 Davide Tirelli, Nizza, 15 luglio 1992

3’35”26 Yemaneberhan Crippa, Rovereto, 5 agosto 2020

3’35”27 Alessandro Lambruschini, Roma, 22 luglio 1987

3’35”32 Christian Obrist, Rieti, 9 settembre 2007

3’35”78 Giuseppe D’Urso, Bellinzona, 1 luglio 1998

3’35”79 Riccardo Materazzi, Zurigo, 22 agosto 1984

3’35”93 Vittorio Fontanella, Zurigo, 19 agosto 1981

3’36”08 Claudio Patrignani, Viareggio, 27 luglio 1983

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