I mesi di luglio e agosto quasi sempre coincidono con i grandi appuntamenti dell’atletica mondiale, sia a livello assoluto sia giovanile, ma non dimentichiamoci dei Campionati italiani Assoluti.
Per gli atleti che non ambiscono alla convocazione in Nazionale, la rassegna tricolore rappresenta l’appuntamento clou, quello per cui si lavora sodo almeno da novembre dell’anno precedente. Un appuntamento al quale vige l’imperativo di presentarsi nella migliore condizione possibile.
L’atletica purtroppo concede pochissimo spazio all’improvvisazione, obiettivo quindi raggiungibile soltanto se si ha alle spalle una preparazione invernale e primaverile completa in tutti i suoi aspetti.
Dopo quarant’anni di onorato servizio come allenatore, su Correre di giugno Giorgio Rondelli fonda su sei pilastri il periodo conclusivo di una preparazione:
A) la mini piattaforma aerobico-muscolare
Due settimane, meglio se in montagna
B) il periodo speciale lattacido
Due settimane, lo scopo è spingere al massimo dei giri il motore dell’atleta, in tutte le direzioni.
C) le competizioni di verifica
Devono essere svolte subito nella settimana successiva al periodo speciale lattacido
D) la messa a punto
Serve a smaltire le tossine derivanti dal periodo speciale lattacido e dalle gare test. L’allenamento diventa più sofisticato e si lavora soprattutto per migliorare la fluidità di corsa.
E) il test finale di rifinitura
Una gara su distanza breve e di non eccelso impegno agonistico e nervoso è sicuramente preferibile rispetto a un test da effettuare in allenamento.
F) la gara top
Se tutto il lavoro svolto nei cinquanta giorni precedenti è andato bene, avremo una discreta garanzia che l’atleta riuscirà a esprimersi al massimo del proprio valore. Senza dimenticare che per ottenere risultati soddisfacenti nel periodo estivo è fondamentale partire da un’ottima preparazione invernale e primaverile. Aspettarsi un exploit estivo se in inverno non ci si è allenati bene è pura illusione.
Sempre su Correre di giugno, Giorgio Rondelli presenta uno schema di lavoro per gare su 5.000 e 10.000 m in pista e per 5 e 10 km su strada diversificato per top runner e per amatori.