Ancora letteralmente frastornati dal “giorno dei giorni” dell’atletica italiana. Dove quotidiani sportivi e non, telegiornali di qualsiasi genere hanno aperto con il doppio oro italiano e dove, qualche politico ha pensato bene di salire sul carro del vincitore (non è, e non sarà mai, una novità). Il lunedì olimpico ci regala nel mezzofondo un paio di chicche in campo femminile, oserei dire entusiasmanti.
La prima, la più luccicante è il settimo posto di Nadia Battocletti nei 5000. Osservate bene l’ordine d’arrivo e troverete la ragazza figlia d’arte, allenata da papà Giuliano, e vi accorgerete che chiudendo in 14’46”29 ha sfiorato il record italiano che appartiene ancora alla valdostana Roberta Brunet (14’44”50). Nadia ha corso veramente bene, ha dato tutto quello che poteva arrivando settima. Per una ragazza di ventuno anni è di certo un ottimo viatico per i prossimi anni, ha dimostrato di essere la nuova reginetta del mezzofondo prolungato azzurro.
Nadia è forte nei 1500, nei cross conta già più di un alloro, nei 5000 abbassa il proprio primato ogni volta che prova la distanza. La sua stagione in pista non è finita, ma il prossimo obiettivo europeo sono gli Europei Assoluti di cross a dicembre a Dublino.
La gara dei 5000 è stata vinta da Sifan Hassan “the best in the world” nel mezzofondo. Dopo 10 e 5 mila si appresta dire la sua anche nei 1500. In mattinata l’olandese è caduta, si è rialzata è ritornata sulle battistrada e ha vinto la sua batteria. Ci si prospetta in tris storico, tanto è la differenza di classe tra lei e le avversarie. E poi c’è Gaia. Gaia Sabbatini che nei 1500 dice e dirà certamente la sua. Il suo tempo (4’05”41) per come è stato costruito e realizzato, sfiorando il proprio limite personale, è la dimostrazione che abbiamo un’altra freccia al nostro arco nel mezzofondo in rosa, tutto scintillante al contrario di quello opaco in campo maschile.
Piccola delusione nelle siepi, la speranza era quella di veder avvicinato e di molto il primato di Frank Panetta (8’08”57), invece nè tanto Ala Zoghlami e neppure il più quotato Ahmed Abdelwahed sono rimasti lontani troppo da quel limite in una prova che non ha scatenato entusiasmi, vinta dal lungo marocchino El Bakkali davanti all’etiope Girma e al keniano Kigen. A quanto pare finita, in questo caso, la saga keniana nel loro territorio di caccia: le siepi. Un applauso lo merita Davide Re che nei 400 scende sotto il muro dei 45” ma ancora una volta resta fuori, come a Doha nella finale del “giro della morte”. Bene Randazzo nel lungo 7,99, ottavo. Attenzione domani pomeriggio ritornerà in gara Yeman Crippa nei 5000 (qualificazione) e questa notte Alessandro “visibilio” Sibilio in finale nei 400hs.
La cronaca della quarta giornata
(Diego Sampaolo)
Che giornata per la stella olandese Sifan Hassan. Dopo essersi rialzata da una caduta durante l’ultimo giro nella batteria dei 1500 m, Hassan ha recuperato terreno sulle avversarie sul rettilineo finale aggiudicandosi la vittoria in 4’05”17. Dodici ore dopo, la campionessa mondiale dei 1.500 e dei 10.000 metri di Doha 2019 ha trionfato nella finale dei 5.000 m in 14’36”79 con un allungo decisivo che le ha permesso di vincere il suo primo oro olimpico. La keniana Hellen Obiri ha conquistato il secondo argento olimpico consecutivo sulla distanza correndo in 14’38”76. L’etiope Gudaf Tsegay ha completato il podio piazzandosi al terzo posto in 14’38”97. La keniana Agnes Tirop si è piazzata al quarto posto in 14’39”62 davanti all’etiope Ejayeghu Taye (14’41”24).
Nadia Battocletti ha corso una gara straordinaria concludendo la sua finale al settimo posto in 14’46”29, primato italiano under 23 e soprattutto secondo crono nazionale assoluto alle spalle di Roberta Brunet, che corse in 14’44”50 nel 1996, anno in cui vinse la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo.
1.500 m: Gaia Sabbatini in semifinale
Nella batteria vinta da Hassan, Gaia Sabbatini si è qualificata per la semifinale con 4’05”41, poco più di un secondo oltre il suo personale realizzato al Golden Gala di Firenze. Federica Del Buono ha realizzato il proprio miglior tempo dal 2014 con 4’07”70, ma il suo undicesimo posto non è bastato per accedere alla semifinale.
3.000 a siepi – Oro per Soufiane El Bakkali
Il marocchino Soufiane El Bakkali ha conquistato la medaglia d’oro sui 3.000 a siepi in 8’08”90 interrompendo l’egemonia del Kenya, che durava dall’edizione di Los Angeles 1984.
El Bakkali è diventato il primo campione olimpico marocchino di atletica dal 2004 quando il grande Hicham El Guerrouj trionfò sui 1500 e sui 5000 metri alle Olimpiadi di Atene nel 2004.
Secondo è giunto l’etiope Lemecha Girma (8’10”38) davanti al keniano Benjamin Kigen (8’11”45) e al giovane Getnet Wale (8’14”97). Ala Zoghlami è stato il migliore degli italiani in nona posizione con 8’18”50. Il romano di origini egiziane Ahmed Abdelwahed ha tagliato il traguardo al quattordicesimo posto in 8’24”34.
Le altre finali
100 m a ostacoli (D) – La portoricana Jasmine Camacho Quinn ha trionfato nella finale dei 100 m a ostacoli con 12”37 battendo la statunitense Kendra Harrison (12”52) e la giamaicana Megan Tapper (12”55).
Lungo (U) – Il greco Miltiadis Tentoglou ha vinto la finale del salto in lungo maschile con 8,41m battendo Juan Miguel Echevarria, autore della stessa misura. La seconda miglior misura di 8,15 m ha premiato il saltatore ellenico. Filippo Randazzo si è classificato ottavo con 7,99 m.
Disco (D) – Valarie Allman ha regalato agli Stati Uniti il primo oro nell’atletica di queste Olimpiadi realizzando la misura di 68,98 m al primo tentativo. La tedesca Kristin Pudenz è salita al secondo posto realizzando il record personale di 66,86 m al quinto tentativo. L’azzurra Daisy Osakue si è piazzata al dodicesimo posto con 59,97 m dopo aver eguagliato il primato italiano di Agnese Maffeis con 63,66 m in qualificazione.
Le altre gare degli azzurri
400 m piani (U) – Davide Re è sceso per la terza volta in carriera sotto i 45 secondi con 44”94 nella semifinale dei 400 m, a un solo centesimo da Deon Lendore, ma non è bastato per andare in finale. Kirani James ha vinto la semifinale dell’azzurro in un eccellente 43”88 precedendo di cinque centesimi di secondo Anthony Zambrano.
400 a ostacoli (D) – Yadisleidis Pedroso si è classificata quinta nella semifinale dei 400 a ostacoli con 55”80 arrivando vicina al primato stagionale (55”57). Linda Olivieri è risultata settima nella sua semifinale con 57”03.
La campionessa olimpica Dalilah Muhammad ha vinto la prima semifinale con un eccellente 53”30 sotto il diluvio. La primatista del mondo Sydney McLaughlin ha dominato la seconda semifinale con 53”03. L’olandese Femke Bol si è aggiudicata la terza batteria in 53”91 davanti alla campionessa Ncaa Anna Cockrell (54”17)
200 m (D) – La due volte campionessa olimpica dei 100 m Elaine Thompson Herah ha dominato la seconda semifinale eguagliando il personale con un fantastico 21”66. La namibiana Christine Mboma ha stabilito due record mondiali under 20 con 22”11 in batteria e 21”97 in semifinale. La vincitrice dei Trials statunitensi Gabby Thomas si è qualificata grazie al terzo posto con 22”01. Gloria Hooper ha corso la semifinale in 23”28 dopo aver fermato il cronometro in 23”16 in batteria.
La giamaicana Shelly Ann Fraser ha vinto nettamente la sua semifinale con 22”13 davanti all’altra namibiana Beatrice Masilingi, che si è migliorata con 22”40.
Marie Josée Ta Lou ha migliorato il record stagionale con 22”11 superando di tre centesimi Shaunae Miller Uibo. Mujinga Kambundji ha eguagliato due volte il record svizzero con 22”26.