Questo numero di maggio raggiunge i lettori giusto in tempo per essere al loro fianco mentre ricominciano a correre fuori casa, ognuno partendo da un diverso dove, fisico o mentale: chi è rimasto fermo, chi ha fatto attività in casa, chi tra le proprie mura ha potuto correre su un tapis roulant.
Siamo noi i due runner della copertina. In quella coppia calma, ma non tranquilla, che cerca in fondo al silenzio un segnale di futuro, abita la parte più consapevole di ognuno di noi. Perfino il traffico sembrerà allegro, dopo questo deserto di suono che ci è toccato attraversare.
Siamo noi, però, anche gli organizzatori delle gare che ci hanno fatto innamorare della corsa, e che non riprenderanno con noi, in questo maggio della “fase due”. L’ondata di spostamenti di manifestazioni dalla primavera all’autunno si sta esaurendo, e già sono cominciate le rinunce di chi aveva un posto al sole nel calendario, dopo l’estate. Un nome per tutti: Berlin marathon.
Di quel “Noi” fa parte chi sa occuparsi degli altri: borracce piene per chi corre contro il virus sono le raccolte fondi che il podismo ha acceso.
Le diverse condizioni da cui si riparte
Questo numero di maggio raggiunge i lettori giusto in tempo per essere al loro fianco mentre ricominciano a correre fuori casa, ognuno partendo da un diverso dove, fisico o mentale: chi è rimasto fermo, chi ha fatto attività muscolare, chi tra le proprie mura ha potuto correre su un tapis roulant. Chi ha trasformato la pausa in un’occasione per guardarsi dentro, chi ha sfogliato le pagine della memoria, chi è sopravvissuto dedicandosi a un nuovo sogno.
I contenuti di Correre di maggio rispecchiano questi stati d’animo. Trovate consigli per tornare in condizione (Pizzolato) e test da effettuare per capire a che punto sia quella vostra condizione (Falco). Si riflette, poi, su quanto ci sia accaduto. Non erano mai stati venduti tanti tapis roulant come in questo periodo: ecco che un chirurgo ortopedico (De Ponti) e uno studioso di biomeccanica (Testa) vanno a fondo delle dinamiche di corsa sul treadmill e delle differenze rispetto agli allenamenti sul fondo stradale. Non fosse altro che per sapere quali gesti e quali muscoli abbiamo allenato e quali distretti, invece, saranno ancora da riattivare ora che vento e luce possono rientrare nei nostri allenamenti.
Esperienze che ci saranno utili
Come tutti i periodi difficili, anche questo ci renderà più consapevoli. Ci chiederemo come abbiamo fatto ad attraversare certe giornate immobili. Pietro Trabucchi ci ricorda che siamo stati progettati anche per resistere allo stress. L’onda di rinvii di gare che ha cancellato il calendario ci ha portato a toccare con mano la complessa situazione del rimborso o riutilizzo delle iscrizioni: su questo tema Massimiliano Monteforte ha prodotto un dettagliato dossier.
Sono molte le voci del verbo ripartire, che fa da sottinteso filo conduttore di queste pagine.
Buona lettura.