Accanto alla segnalazione dei contenuti che abitano in Correre di febbraio, in questa newsletter è doveroso precisare cosa manca, la Maxiclassifica dei maratoneti italiani, e spiegare perché
I contenuti di questa newsletter sono dedicati come sempre a quello che troverete sul numero di Correre appena pubblicato. In questo caso, però, è doveroso dedicare questa apertura a quello che manca: Maximaratona, con tutti i nomi e i tempi delle maratonete e dei maratoneti italiani. È uno di quei casi in cui il Covid-19 si candida a svolgere il doppio ruolo di causa e di alibi.
“Causa”, perché una stagione che si è interrotta con la Verdi marathon, a metà febbraio, riparte a metà autunno (Pescara) e poco dopo si ferma per saltare tutto fino a Reggio Emilia (comunque solo per gli atleti del campionato italiano assoluto) è un po’ una bici con le ruote sgonfie. Certo, si sarebbe potuto allungare il brodo con le virtual marathon se, al di là della reticenza degli organizzatori nel trasmetterci i dati con i partecipanti (suppongo perché troppo al di sotto di quelli pubblicati), alcuni lettori “smanettoni” non ci avessero dimostrato di essere entrati in tre classifiche con una sola traccia di corsa. “Alibi”, invece, perché sarebbe stata comunque dura portare in fondo questa produzione a un mese dalla scomparsa di Roberto Berghi, che della “Maxi” è stato negli anni l’artefice principale.
Appuntamento al 2022
Ritornerà la “Maxi”, perché ritornerà la maratona e il “perché” vero, radicato, lo sintetizza Massimo Chiodelli in arte “Chiod” nella sua vignetta su Correre di febbraio: “ci manca perfino la coda ai gabinetti chimici”. Sarà ancora lunga: nella migliore delle ipotesi avremo un autunno con una concentrazione assurda di appuntamenti sui 42,195 km, un sovraffollamento semza distanziamento di più di una settimana, un calendario-movida, insomma, ma è probabile, vista la fatica europea e italiana a procurarsi vaccini, che ci si troverà ancora in regime di cordone sanitario, con le misure di contenimento contagio già adottate nell’autunno 2020 (partenze distanziate, a ondate, etc.). Le autorità imporranno ancora un tetto alla partecipazione e questi limiti renderanno meno evidente la frantumazione dei concorrenti in troppe, simultanee occasioni.