Domenica mattina Michele Didoni andrà a spasso con le sue bambine, poi d’accordo con un allenatore lombardo Marco La Rosa (allena la velocista Giulia Riva) seguirà delle gare giovanili. Didoni ha in tasca un bel biglietto (aereo o treno non importa) per andare a seguire la Coppa del Mondo di marcia (pardon Campionato del mondo a squadre) fattogli avere dal Comitato Organizzatore dell’evento mondiale, ma il milanese ha detto: “No grazie non fumo più”.
Il carabiniere sperava che forse all’ultimo istante qualcuno, secondo il suo pensiero, ritornasse sui suoi passi, traduzione: Alex Schwazer non fosse iscritto alla manifestazione. In quel caso sarebbe salito su di un treno o su un aereo, “mi sarebbe piaciuto vedere qualche giovane in azione”, questo il suo commento, dopo una lunga telefonata nella quale Michele ha ripercorso brevemente tutte le fasi di questa storia che dura ormai da oltre un anno e che ha letteralmente spaccato l’atletica in due fazioni.
Una dichiaratamente aperta al rientro agonistico dell’uomo di Racines non appena la squalifica fosse conclusa (è scaduta il 29 aprile), l’altra diametralmente opposta che non ne vuole sentire di rivedere al via l’altoatesino. Tra i “buonisti” le persone che seguono l’evolversi della questione attraverso i “media” la Fidal, il Coni. Tutti avranno letto e visto quanta stampa ha avuto a suo favore Alex Schwazer (riviste patinate che nulla hanno a che vedere con lo sport, televisioni private e la Rai in settimanali come Dribbling tanto per non fare nomi), poi ci sono i quotidiani che hanno seguito passo dopo passo l’evolversi della faccenda, con interviste al suo nuovo mentore Sandro Donati, stendendo un ipotetico tappeto rosso al marciatore.
Ho evitato di elencare gli innumerevoli episodi dove Alex è stato protagonista in questo intervallo a partite dall’1 aprile del 2015. Tra i cosiddetti “buonisti” la Federazione (il presidente ha cambiato opinione sull’argomento) il DTO Magnani che ha dichiarato di non aver subito nessuna imposizione l’advisor della marcia Antonio La Torre paladino del doping che ha trascorso e trascorre una vita andando nelle scuole a parlare di doping.
Dall’altra parte, negli ultimi giorni è esplosa la dichiarazione di Gianmarco Tamberi su di una pagina facebook “no, non ho mai pensato di doparmi” gestita dal professor Orsini (tecnico di Daniele Greco) che conta 2800 adepti, tutti o quasi del mondo dell’atletica e sono veramente tanti (c’è pure qualche infiltrato con nickname per non farsi riconoscere poiché la pensa diversamente…).
E così Tamberi si è beccato pure del “giustizialista” da parte della “rosea” di Milano da un vicedirettore che di solito parla di ciclismo…(puntini di sospensione obbligatori). Si è fatta sentire anche Valeria Straneo per dire no. Una voce contraria ad Alex il quotidiano “Tuttosport” chi l’avrebbe mai detto, due pezzi da togliere il fiato e un video dello stesso direttore che invita Alex a marciare nelle gare amatoriali.
Adesso tutto è finito. Alex domenica sarà al via a Roma. Le gare prenderanno il sopravvento (spero) su tutto quanto è accaduto. Da sabato grande spettacolo su di un anello magico del centro storico, ben 4 gare 10 e 20 km. Incoraggeremo le nostre donne in una specialità francescana (definizione di Antonio La Torre) che trova la sua massima collocazione nell’anno del Giubileo e tutti gli altri. Certo è che la ferita rimane ed è profonda, per guarirla ci vorrà del tempo, sempreché non si parli tutta l’incombente estate agonistica solo di “lui” il “salvatore”.