“Gimbo salta e fa 2,40, Gimbo salta e fa 2,40, Gimbo salta e fa 2,40…” E via così. Un magnifico tormentone, cantato e ritmato dai supporter di Gianmarco Tamberi che ci ha accompagnato domenica pomeriggio in riva all’Adriatico. Ai campionati italiani sotto tetto il personaggio è stato lui. Non poteva essere diversamente.
Giocava in casa, anzi nel cortile di casa, visto che su quella pista si allena quotidianamente. Aveva di fronte i suoi amici, quelli con i quali organizza dei numeri incredibili giocando a basket: schiacciate a canestro nel centro storico di Ancona. E uno che salta quasi 2,40… e che ama il basket, l’NBA, immaginatevi cosa sa fare con quella palla da infilare in un cerchio di ferro con un retina.
Domenica nell’impianto indoor della città dorica, il figlio d’arte ha dato spettacolo vincendo con 2,36, misura mai saltata da un azzurro sotto il nostro cielo, fallendo di un sospiro 2,40, anche in questo caso balzo verso l’infinito mai tentato da un italiano. Giocatore di basket, ex fumatore (marca di sigarette tra le più pestifere in circolazione, americane of course), va ad allenarsi regolarmente in auto (sta a 5 minuti da casa), ha praticato tutti gli sport meno noti come il windsurf, con risultati in ogni disciplina più che apprezzabili, ha un “giro” di amici smisurato, frequenta i social, abbraccia tutti, batte il “cinque”, insomma uno del nostro tempo a tutto tondo.
L’atletica è allegria. Se Bolt esalta il pubblico di tutto il mondo con la sua simpatia, le sue vittorie i dardi lanciati verso le stelle, a noi e sufficiente la simpatia di Gimbo. Basta così? No? Domenica ha provato 2,40, non ci è riuscito, ma ha vinto le quattro gare alle quali ha partecipato le tre del Moravian Tour di febbraio, e gli assoluti. Nelle palestre dell’ex Repubblica Ceca Gimbo si esalta, sceglie le musiche che meglio si adattano al salto in alto, e fa spettacolo in tutti i sensi, a Hustopece il 13 febbraio è arrivato a 2,38! Record italiano, nessuno ha fatto meglio di lui al mondo quest’anno, neppure i vari Barshim e Bondarenko.
Adesso lo aspetta Portland nell’Oregon, dove dal 17 al 20 marzo ci saranno i mondiali indoor. “Non avrò paura di nessuno”, poi ridendo, con la “solita” mezza barba rasata e mezza no, ha affermato: “poi magari salto solo 2,10”. Questo il fatto più eclatante delle due giornate degli assoluti.
C’è però un’atletica giovane che si affaccia a livello assoluto. Senza scordarci dell’1,94 di Alessia Trost che sogna magie per la nostra disciplina, andiamo a fare subito degli esempi, specie per chi ama spassionatamente il mezzofondo. Marta Zenoni, senza rivali nei 1500 di sabato, ribaditi negli 800 di domenica con un bel 2’03”88. Marta tra poco avrà 17 anni, sta scalando montagne incredibili e vittorie a josa, il suo contraltare tra i maschi è Yemane Crippa che a dicembre ha rivinto il titolo europeo di cross, a febbraio ha vinto per la prima volta quello assoluto, sempre nella corsa attraverso i prati e domenica il primo successo nei 3000 indoor in una finale che ha visto al via molti giovanissimi come Bouih, secondo, El Kabbouri terzo con tempi più che discreti. Allora per una volta sogniamo, anzi per favore non svegliateci.